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La ripresa del Paese figlia di una Transizione epocale

Il nuovo dicastero creato per avere un modello economico più sostenibile

Fonte immagine: Colin Behrens
  • Lampadine

Il Ministero della transizione ecologica è un dicastero creato il 12 febbraio del 2021 per la trasformazione del sistema produttivo verso un modello più sostenibile, che renda meno dannosi per l’ambiente la produzione di energia, la produzione industriale e lo stile di vita delle persone. 

Figlio di una nuova consapevolezza ecologica o figlio del classico compromesso della politica italiana? Forse la nascita del Ministero della transizione ecologica sta nel mezzo, ma quello che è certo è che da quelle stanze strappate al Ministero dell’ambiente (gli uffici sono condivisi sempre sulla Cristoforo Colombo civico 44, a Roma) passa la ricostruzione bipartisan del Paese.

Infatti, il Ministero della transizione ecologica è un dicastero creato il 12 febbraio del 2021 per la trasformazione del sistema produttivo verso un modello più sostenibile, che renda meno dannosi per l’ambiente la produzione di energia, la produzione industriale e lo stile di vita delle persone, ricalcando le finalità dei paralleli ministeri già istituiti in Francia e Spagna.

Certo, il ministero è stata la chiave di volta per fare entrare il Movimento 5 Stelle nella coalizione governativa di Mario Draghi dopo la caduta del Governo Conte II. Il ministero emerge dal dipartimento per la Transizione ecologica e gli investimenti verdi, che faceva parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare guidato da Sergio Costa, sostituito da Roberto Cingolani, fisico, responsabile dell'innovazione tecnologica di Leonardo sino al 2021.

Il primo incarico previsto per il ministero è la responsabilità di gestire parte dei fondi che arriveranno all’Italia attraverso il Recovery Fund, cioè lo strumento di aiuti dell’Unione Europea per rilanciare gli stati membri dopo la crisi per l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Per accedere ai fondi del programma Next Generation EU, è necessario che un Piano nazionale di ripresa e resilienza sia in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo: in questo contesto il piano approvato dal Governo Conte II, diviso in sei missioni, prevede l'inclusione di una missione 'rivoluzione verde e la transizione ecologica', così la tutela di questa missione diventerebbe il primo incarico principale del nuovo ministero.

 

 

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