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Nelle aziende accreditate ridotti numero e gravità infortuni

Gli infortuni diminuiscono in media del 22,6% per indice di frequenza e del 29,2% per gravità

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A sei anni dall’edizione precedente, il nuovo studio condotto dall’Inail in collaborazione con Accredia, presentato giovedì mattina a Roma presso la sede dell’Istituto di via Quattro Novembre, conferma la maggiore efficacia delle misure di prevenzione nelle imprese che adottano sistemi di gestione certificati per la salute e la sicurezza sul lavoro 

Nelle aziende con una certificazione accreditata del proprio Sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro (Sgsl) gli infortuni diminuiscono in media del 22,6% per indice di frequenza e del 29,2% per gravità, con riduzioni importanti anche in settori ad alto rischio come quello delle costruzioni edili. Analizzando le diverse tipologie di attività, per le imprese certificate l’indice di frequenza si riduce rispetto alle non certificate da un minimo del -13,6% nelle lavorazioni meccanico agricole, pesca, allevamenti a un massimo del -40,9% nella chimica, mentre la diminuzione dell’indice di gravità è compresa tra il -12,9% della metallurgia e il -38,8% delle industrie tessili e della confezione. Queste le conclusioni più significative a cui è giunto il quarto studio realizzato dall’Inail in collaborazione con Accredia, ente italiano di accreditamento, presentato giovedì mattina a Roma in un convegno ospitato presso il Parlamentino dell’Istituto di via Quattro Novembre.  

D’Ascenzo: “Risultati incoraggianti ma vogliamo migliorarli”. Dopo il momento di raccoglimento dedicato alle vittime dell’incidente avvenuto nella centrale idroelettrica del lago di Suviana, il commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, nell’intervento di apertura ha sottolineato “l’evidenza di una significativa riduzione della frequenza e della gravità degli infortuni nelle aziende con Sgsl certificato confermata da questo studio, che ci spinge a rinnovare il nostro impegno per sostenere la redazione delle norme gestionali, creare strumenti applicativi e linee di indirizzo di settore, collaborare nella predisposizione delle regole di accreditamento e certificazione, e aiutare economicamente le aziende che decidono di dotarsi di questi strumenti di gestione aziendale della salute e sicurezza sul lavoro. L’evoluzione normativa e regolamentare avvenuta nel corso degli anni che ha portato a questi notevoli risultati non va però considerata un punto di arrivo, ma il frutto di un percorso ancora in essere. Ci attendiamo, infatti, ulteriori miglioramenti che contribuiscano, da un lato, ad aumentare la diffusione dei Sgsl certificati e dei modelli di organizzazione, gestione e controllo asseverati e, dall’altro, a ridurre ancora di più gli infortuni anche tra le aziende certificate”.

De Felice: “Le statistiche primo strumento per fare prevenzione”. Per il presidente di Accredia, Massimo De Felice, “il primo vero strumento per fare prevenzione sono le statistiche, perché avere la capacità di raccogliere una ricca base dati sul fenomeno permette di identificare cause e criticità da affrontare. Occorre inoltre sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale per migliorare le attività di vigilanza e investire su ambiti di formazione che siano molto operativi, ispirati alla soluzione dei problemi e volti a mostrare come la prevenzione debba essere effettivamente fatta dalle imprese”. I risultati della ricerca realizzata con l’Inail, ha aggiunto De Felice, “indicano linee strategiche utili da considerare e generalizzare, in cui il ruolo della certificazione sotto accreditamento dei Sgsl e dei modelli organizzativi e gestionali risalta come fattore rilevante per mitigare il rischio. La certificazione, se ben realizzata, può infatti offrire un sostegno prezioso per dare concreta efficacia alla ottemperanza delle norme”.

Tra il 2012 e il 2023 le imprese certificate in costante aumento. A sei anni dall’edizione precedente il nuovo studio Inail-Accredia, realizzato su un campione composto da circa 26mila aziende certificate e altrettante non certificate utilizzando la serie storica degli infortuni accaduti nel periodo 2017-2021, rileva anche la crescita progressiva delle aziende italiane che hanno certificato il proprio Sgsl, comprese moltissime piccole imprese, e degli enti di certificazione che si sono accreditati per operare sul mercato seguendo le regole adottate a livello internazionale. Con l’unica eccezione del 2018, anno in cui sono stati rilasciati i primi certificati per la UNI ISO 45001, che ha sostituito lo standard britannico OHSAS 18001 come norma di riferimento, negli ultimi 12 anni il numero delle aziende certificate è aumentato costantemente, dalle 9.168 del 2012 alle 32.002 del 2023. Il principale comparto per numero di siti con Sgsl certificato sotto accreditamento sono le costruzioni con 4.701 unità. Quote elevate di diffusione dei Sgsl rispetto al totale dei sistemi certificati sotto accreditamento (qualità, ambiente, sicurezza, ecc.), pari a circa il 50%, si rilevano nei settori del rifornimento di energia elettrica e della fornitura di acqua, mentre nei trasporti, nella logistica e nelle comunicazioni il rapporto è di un sito aziendale su tre.

Dal 2018 uno stanziamento dedicato nel bando Isi. Per contribuire all’adozione sempre più diffusa dei Sgsl e dei modelli organizzativi e gestionali (Mog) da parte delle imprese che operano in Italia, a partire dall’edizione 2018 l’Inail ha introdotto uno stanziamento dedicato nel bando Isi, l’iniziativa che dal 2010 sostiene con incentivi a fondo perduto la realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il bando 2023, in particolare, ha messo complessivamente a disposizione per questo tipo di interventi cinque milioni di euro. Il contributo copre il 65% delle spese ammissibili ed è compreso tra un minimo di cinquemila e un massimo di 130mila euro, stabilito in base alla complessità dell’azienda e al numero dei dipendenti. Altri strumenti per supportare il mondo produttivo comprendono il software Co&Si, applicativo per la stima dei costi economici per la salute e la sicurezza sostenuti dal datore di lavoro, e il rating di sinistrosità e prevenzione messo a punto dall’Istituto per una valutazione complessiva delle imprese, a partire da quelle della committenza pubblica, dal punto di vista della sicurezza.

Loy: “Serve uno sforzo straordinario per accompagnare il mondo produttivo”. La presentazione del nuovo studio ha offerto anche l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte delle normative tecniche di gestione della sicurezza, sulle attività di accreditamento e di certificazione, che vedono l’Italia al secondo posto nel mondo per numero di certificati, e sui collegamenti tra Sgsl e Mog. Intervenendo nella tavola rotonda che ha messo a confronto autorevoli rappresentanti di istituzioni e mondo accademico, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Guglielmo Loy, ha spiegato che “attraverso un’ulteriore crescita di autonomia e un incremento non solo in termini economici ma anche di risorse umane in grado di supportare il sistema delle imprese, l’Inail deve essere messo nelle condizioni di sviluppare appieno la prevenzione, che rappresenta una delle sue funzioni primarie, rafforzando il proprio sostegno alle azioni virtuose tese a migliorare le performance aziendali in materia di sicurezza. Il nostro sistema tariffario comprende ovviamente le prestazioni a favore dei lavoratori colpiti da infortunio e malattia professionale, ma dentro quella tariffa c’è anche una quota significativa destinata agli investimenti in prevenzione”. Per il presidente del Civ ci vuole dunque “uno sforzo straordinario per accompagnare il maggior numero di imprese, a partire da quelle piccole e piccolissime in cui si gioca in gran parte la partita della sicurezza, con l’obiettivo di raggiungere i risultati che tutti consideriamo fondamentali per un Paese civile”. Altrettanto importante, a questo proposito, è “l’aspetto culturale che deriva dalla capacità di adeguare costantemente le competenze di lavoratrici e lavoratori di fronte ai grandi cambiamenti del mondo produttivo”.

Tardiola: “Con le regolazioni volontarie il lavoro è più sicuro e più qualificato”. Facendo riferimento alle stragi sul lavoro di Suviana, Firenze e Brandizzo, il direttore generale dell’Inail, Andrea Tardiola, si è soffermato sul dibattito “intorno al tema delle manutenzioni e del subappalto” e sul “rapporto che c’è tra il sistema delle regolazioni tecniche, di cui Accredia e Uni sono un presupposto, il sistema ordinamentale e primario, ovvero le regole dell’ordinamento italiano sui sistemi di produzione e i sistemi di sicurezza del lavoro, e le regole non necessariamente formali che conformano i comportamenti degli operatori economici in ragione di determinati modelli di business. Nei tavoli di confronto sull’evoluzione delle norme contenute nel decreto legge Pnrr, che è in corso di conversione in Parlamento, si discute della possibilità di estendere al settore privato alcune regole di garanzia, come la tutela lungo tutta la filiera prevista dal codice dei contratti pubblici”. Si tratta di capire, ha aggiunto, “come spingere il sistema delle regolazioni volontarie certificate e come aumentarne l’accessibilità per rendere più sicuro e più qualificato il nostro sistema produttivo”.

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