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Industria 5.0 centro del seminario Consulenze tecniche Inail

Ingegneri e Geologi a Roma per parlare di lavoro alla luce di tutte le innovazioni tecnologiche, scientifiche e normative

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Organizzato con gli Ordini degli ingegneri di Roma e dei geologi del Lazio, l’evento si è svolto dal 4 al 6 dicembre con il patrocinio dei ministeri del Lavoro e della Salute, degli Ordini dei chimici e dei biologi territorialmente competenti e dell’Ordine nazionale degli attuari. D’Ascenzo: “Le collaborazioni esterne sono uno strumento fondamentale per crescere” 

Il nuovo concetto di lavoro introdotto dai cambiamenti tecnologici, economici, sociali e ambientali in atto, ha bisogno di un approccio sistemico e multidisciplinare, in grado di affrontare con tempismo ed efficacia i nuovi temi della sicurezza sul lavoro. Il seminario organizzato dal 4 al 6 dicembre dalla Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (Ctss), la Consulenza statistico attuariale (Csa) e la Consulenza per l’innovazione tecnologica (Cit) dell’Inail è stata un’occasione per fornire esempi concreti di approccio e risoluzione delle problematiche. Al centro del confronto tra i professionisti dell’Istituto e i partner esterni, le sfide dell’industria 5.0, che rimette la tecnologia al servizio della persona secondo il modello “human technology oriented”.

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Una sinergia finalizzata alla costruzione di un nuovo sistema di salute e sicurezza. La tre giorni è stata ospitata nell’aula magna della Sapienza Università di Roma, parte integrante della rete di collaborazioni dell’Inail, dove sono stati presentati oltre 130 lavori, in forma orale o in presentazione digitale, tracciando un quadro complessivo delle sinergie create dai professionisti dell’Istituto, impegnati ogni giorno a costruire un nuovo sistema della salute e sicurezza sul lavoro, attraverso l’integrazione tra informazioni statistiche, dati tecnici e strumenti informatici.
 
I lavori articolati in quattro seminari. Sintesi delle attività delle tre Consulenze, la materia dell’evento è stata approfondita in quattro seminari tematici, tutti suddivisi in due sessioni affidate a due moderatori. I lavori sono stati introdotti dai coordinatori generali, Fabrizio Benedetti (Ctss), Silvia D’Amario (Csa) e Paolo Guidelli (Cit). Hanno partecipato, tra gli altri, la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, il direttore dell'Inl, Paolo Pennesi, il commissario straordinario dell'Inail, Fabrizio D’Ascenzo, il direttore generale, Andrea Tardiola, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Guglielmo Loy, il direttore regionale del Lazio, Domenico Princigalli, il presidente dell'Ordine degli ingegneri di Roma, Massimo Cerri e i direttori generali di Uni e di Accredia, Ruggero Lensi e Filippo Trifiletti. Numerosi i rappresentanti dell’Istituto che hanno moderato il dibattito, insieme ai presidenti e ai rappresentanti degli ordini professionali.
 
D’Ascenzo: “Il nostro obiettivo è aumentare sempre di più il livello delle collaborazioni”. “La sinergia tra i professionisti dell’Istituto e le collaborazioni esterne sono strumenti fondamentali per ottenere risultati sempre migliori” ha spiegato il commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo. “L’obiettivo è aumentare sempre di più il livello delle collaborazioni con atenei, aziende, soggetti istituzionali e con tutti coloro che vogliono crescere insieme a noi. Come Istituto – ha sottolineato – abbiamo le carte in regola per essere il punto di rifermento del sistema di salute e sicurezza italiano, grazie anche al ruolo estremamente importante di supporto e ausilio svolto dalle Consulenze. La prevenzione coniugata con la ricerca – ha aggiunto – consente di impostare al meglio la nostra attività e con il loro contributo è possibile definire la strategia più efficace per incidere sul fenomeno degli infortuni e degli incidenti mortali”.
 
Loy: “La filosofia è quella di non fermarsi mai”. “La promozione della sicurezza fa parte della mission dell’Inail – ha aggiunto il presidente del Civ, Guglielmo Loy – e viene realizzata anche grazie al lavoro dei suoi professionisti. Le attività svolte dalle Consulenze, infatti, rappresentano la sintesi di come è giusto e corretto affrontare i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro. Attraverso la professionalità, le conoscenze e la capacità di connessione delle esperienze – ha sottolineato – è possibile sviluppare le attività legate alla previsione degli eventi e quindi accompagnare i processi di prevenzione, acquisendo elementi utili a promuovere azioni positive. La filosofia è quella di non fermarsi mai. L’evoluzione tecnologica – ha concluso – può essere foriera di preoccupazioni, ma anche di grandi opportunità”. 
 
La tutela del lavoro nella quinta rivoluzione industriale. Dopo i saluti istituzionali, il primo seminario ha delineato il panorama delle opportunità legate all’innovazione e le ricadute sui rischi di infortunio e malattia professionale. La prima sessione sul tema “Salute e sicurezza sul lavoro nell’ottica di Industria 5.0” è stata moderata da Corrado Delle Site, direttore del Dipartimento innovazioni tecnologiche dell’Inail. A guidare il confronto nella seconda sessione su “La valutazione dei rischi occupazionali per la prevenzione e l’assicurazione” sono stati, invece, il consigliere dell’Ordine dei biologi del Lazio e dell’Abruzzo, Daniela Pascucci, e il direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Istituto, Giovanna Tranfo.
 
Innovazione organizzativa, rischi emergenti e Pnrr. Con il secondo seminario di martedì 5 è stato tracciato un quadro dettagliato dei cambiamenti dell’organizzazione del lavoro e dei processi produttivi nelle aziende. La prima sessione dedicata al tema “Rischi emergenti, nuove sfide e opportunità anche alla luce del Pnrr” è stata coordinata da Alfredo Simonetti dell’Ordine degli ingegneri di Roma e dal direttore centrale ricerca dell’Inail, Edoardo Gambacciani. Il dibattito della seconda sessione “Organizzazione, processi e comportamenti. La gestione della salute e sicurezza sul lavoro integrata nella gestione aziendale” è stato moderato, invece, dal presidente Ordine dei Chimici e dei Fisici Interregionale Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise, Renato Presilla, e dal direttore centrale risorse umane dell’Istituto, Carlo Biasco.
 
La rete delle professionalità tecniche per azioni più efficaci. Le logiche del lavoro in network nello svolgimento delle attività istituzionali sono state al centro del terzo seminario, che si è svolto nel pomeriggio, con il sovrintendente sanitario centrale dell’Inail, Patrizio Rossi, e il direttore centrale prestazioni sociosanitarie, Giuseppe Mazzetti, a condurre la prima sessione sul tema “Lavorare in network per favorire competenze diffuse”, seguita dalla seconda “Strumenti di prevenzione e assicurazione”, coordinata dal presidente del Consiglio nazionale degli attuari, Tiziana Tafaro, e dal direttore centrale rapporto assicurativo dell’Istituto, Agatino Cariola.
 
Formazione e informazione nella gestione e nella prevenzione degli infortuni. Il seminario conclusivo si è focalizzato sui nuovi applicativi per lo studio del fenomeno infortunistico e sull’importanza della comunicazione, anche attraverso i canali social, per diffondere la cultura della prevenzione. La moderazione della prima sessione su “Strumenti e applicativi Inail per la salute e la sicurezza sul lavoro” è stata affidata a Luigi Carlo Chiarenza della Fondazione dell’Ordine degli ingegneri di Roma e al direttore centrale prevenzione dell’Inail, Ester Rotoli. Il confronto dell’ultima sessione su “Attività pubblicistica, comunicazione web e comunicazione social”, è stato condotto, infine, dal presidente dell’Ordine dei geologi del Lazio, Simonetta Ceraudo, e dal vicario della Direzione centrale pianificazione e comunicazione dell’Istituto, Mario Recupero.

La condivisione delle conoscenze e le nuove modalità di lavoro. I coordinatori generali delle Consulenze sono intervenuti nella fase finale, moderati dall’avvocato generale dell’Inail, Vito Zammataro. “Lavorare insieme e massimizzare la conoscenza sono azioni che offrono opportunità e valorizzano le risorse – ha spiegato Fabrizio Benedetti (Ctss) – I lavori presentati hanno esposto non solo i risultati dell’attività svolta, ma anche di quella futura, gli ambiti dove saremo chiamati ad operare e come ci proponiamo di farlo, con l’obiettivo di sviluppare iniziative e cercare nuove efficaci soluzioni per la tutela della salute e della sicurezza delle persone che lavorano”. A seguire, Paolo Guidelli (Cit) ha sottolineato il valore della continuità con il passato: “Tutte le tematiche sono state affrontate in maniera pragmatica, disegnando scenari futuribili senza dimenticare il presente e soprattutto la storia dell’Istituto”, evidenziando anche come l'innovazione tecnologia sia pervasiva e richieda, in fase di adozione, una regolamentazione in linea con principi etici. Silvia D’Amario (Csa) si è soffermata, infine, su come i rapidi cambiamenti del mondo produttivo, del mercato del lavoro e dell’intero contesto sociale ed economico del nostro Paese stiano sviluppando e introducendo un nuovo concetto di “lavoro”, che sta modificando i tradizionali schemi e modelli di sicurezza sul lavoro insieme ad una evoluzione della tutela assicurativa di infortuni e malattie professionali. “Questi mutamenti – ha spiegato – stanno esponendo i lavoratori a nuovi rischi e necessitano di un approccio di analisi multidisciplinare, che significa condivisione delle conoscenze e delle metodologie, una nuova modalità di lavoro per gestire meglio e valutare i cambiamenti anche in prospettiva futura, con soluzioni innovative e prodotti all’avanguardia nell’ottica di un sistema integrato di tutela del lavoratore e a sostegno delle imprese”.

Tardiola: “Il rapporto tra uomo e tecnologia al centro della nuova dimensione del lavoro”. “Il programma dell’evento ha racchiuso e valorizzato l’imponente lavoro svolto in questi anni dai professionisti Inail”, queste le parole del direttore generale dell’Istituto, Andrea Tardiola, al quale sono state affidate le conclusioni. “Si tratta di temi che approfondiscono una realtà complessa in cui già viviamo, quelli dell’Industria 5.0, determinata dalla presenza sempre più evidente della tecnologia nelle nostre vite. È necessario, quindi – ha sottolineato – cambiare le modalità operative per riuscire a gestire la complessità, alla continua ricerca di un punto di equilibrio tra uomo e tecnologia dentro la nuova dimensione del lavoro”.

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