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Federcostruzioni: serve riqualificazione energetica e sismica

La Federazione dei Costruttori chiede al Governo un nuovo piano per la riqualificazione energetica e sismica delle costruzioni

  • Paola Marone, Federcostruzioni

Marone: "I Bonus hanno sostenuto l'edilizia e l’economia nazionale in un momento particolarmente difficile, e hanno consentito la riqualificazione energetica di oltre 70.000 condomini, 235.000 abitazioni singole e 114.000 unità funzionalmente autonome".

Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, chiede al governo di varare un nuovo piano decennale di strumenti che renda sostenibile per le famiglie la riqualificazione energetica e sismica delle proprie abitazioni, in linea con le prescrizioni europee. La Marone nella nota sottolinea: "Bisogna uscire dalla sterile polemica politica e prendere atto che i Bonus hanno sostenuto l'edilizia e l’economia nazionale in un momento particolarmente difficile, e hanno consentito la riqualificazione energetica di oltre 70.000 condomini, 235.000 abitazioni singole e 114.000 unità funzionalmente autonome". 

"L'Agenda 2050, le decisioni che si stanno prendendo a livello europeo sull’efficienza energetica degli edifici e il nostro impegno civico, ci sollecitano a mantenere come priorità nazionale la riqualificazione del patrimonio immobiliare e a varare un nuovo progetto che riguardi il patrimonio sia pubblico che privato", aggiunge la presidente.

"Tale progetto garantirebbe significativi risparmi energetici, sanitari e incrementerebbe la sicurezza in caso di catastrofi naturali. Ance, uno dei nostri soci fondatori, ha recentemente avanzato una proposta pragmatica e realizzabile, e in linea con la salvaguardia della finanza pubblica, che supera le problematiche passate. Federcostruzioni nel sostenerlo, intende rafforzarlo con le competenze delle altre federazioni associate, nell’ambito del tavolo di lavoro promosso dal sottosegretario Morelli, evidenziando l’importanza fondamentale dell’integrazione edificio-impianto per il raggiungimento degli obiettivi e le ricadute positive su tutta la filiera produttiva industriale italiana".

Sul tema dei crediti incagliati Marone evidenzia che "la situazione sta precipitando in un abisso. Le aziende coinvolte, in buona fede, hanno anticipato fondi massicci per la riqualificazione immobiliare, confidando nella correttezza delle leggi dello Stato. Hanno onorato i loro obblighi fiscali pagando imposte su incassi previsti che non si sono mai concretizzati. Adesso, si ritrovano sull'orlo di un baratro di default, che potrebbe annientare imprese, fornitori e l'intera categoria di professionisti del settore, lasciando innumerevoli cantieri fantasma a svantaggio di cittadini indifesi. Uno spiraglio di luce si profila per superare la preclusione di acquisto dei crediti fiscali derivanti da cessione o sconto da bonus edilizi, imposto alle Regioni e alle altre amministrazioni pubbliche, dal 'decreto cessioni', in quanto tale divieto, riguardando esclusivamente gli Enti e i soggetti indicati a fini statistici negli elenchi ufficiali, permetterebbe alle società partecipate fuori da tali elenchi di acquistare crediti fiscali derivanti da cessione o sconto da bonus edilizi". L'avvicinarsi delle elezioni europee, secondo la presidente, "dovrebbe rendere il governo ancor più sensibile alle tematiche da noi proposte. Federcostruzioni è pronta a collaborare, mettendo in campo la profonda competenza della filiera delle costruzioni a beneficio sia del contesto nazionale che europeo".

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