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Edilizia: Confimi chiede lo sblocco dei permessi per costruire

Domenico Gattelli: "Permessi di costruzione che non arrivano in tempi utili e aziende edili e loro clienti costrette a rinunciare a bandi e bonus"

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Il dipartimento Edilizia di Confimi chiede iter più snelli per il rilascio delle concessioni a costruire. A rischio l'applicazione dei bonus.

"Permessi di costruzione che non arrivano in tempi utili e aziende edili e loro clienti costrette a rinunciare a bandi e bonus. Una situazione che non conosce quartieri, da nord a sud tutte le amministrazioni sono in sofferenza e si trascinano il destino delle imprese" Così Domenico Gattelli, voce romagnola della giunta di Confimi industria edilizia che ha già sollevato il problema a livello regionale e che ha promosso un'indagine tra i colleghi riuniti in Confimi, realtà associativa tra quelle che hanno patrocinato l'edizione 2023 di EdilExpoRoma. 
"Il 99% dei rispondenti ha riscontrato negli ultimi 12 mesi un forte ritardo delle amministrazioni nel rilascio dei permessi per avviare i lavori all'interno dei cantieri edili" fa sapere Gattelli e aggiunge "in quasi 7 casi su 10 questi ritardi sono ascritti all'assenza di personale qualificato all'interno delle amministrazioni, al surplus di pratiche che le Pa devono gestire o il dislocamento del personale su progetti targati Pnrr". Ma il dato più sconcertante è che l'intero campione, nel 100% dei casi, ha sottolineato come questi ritardi abbiano danneggiato l'impresa.
"Danni che - continua Confimi Edilizia - nel 47% dei casi riguardano una perdita di programmazione sui lavori e cantieri; nel 38,9% hanno causato la perdita di bonus o incentivi per i clienti (25% ha invece perso bandi che gli erano stati aggiudicati) mentre la perdita di produttività è la terza voce in ordine di gravità". Una soluzione insostenibile che con la messa a terra dei progetti Pnrr si andrà sempre più a incancrenire: è questo il timore degli imprenditori del settore. E se ad oggi 1 impresa su 3 ha avviato ugualmente i lavori autodenunciandosi, il comparto chiede a gran voce "intervenga il ministro della Pubblica amministrazione. Intervenga Zangrillo".
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