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Bonus edilizi da riformare, il monito di CNA

L'associazione degli artigiani e delle piccole imprese lancia il messaggio al Governo per ridisegnare i sostegni. A rischio lo stop delle imprese

  • cantiere edile, gru e progetto

Il consolidamento della ripresa post-pandemica registrato dall’Istat anche nel 2022 sia in gran parte attribuibile al settore delle costruzioni, dimostratosi il più dinamico in tutte le macro-aree nazionali, anche a livello di occupazione, regioni meridionali comprese. Oggi vanno quindi ridisegnati e riadattati. Secondo CNA è necessario rivederli per scongiurare un nuovo blocco delle imprese. 

Ridisegnare i bonus secondo nuovi contorni per renderli nuovamente funzionali e trainare le imprese. Questa è la posizione di CNA, la confederazione nazionale degli artigiani e delle piccole imprese. Dopo aver rappresentato il volano su cui ha poggiato la ripartenza dell'edilizia a seguito della Pandemia, i bonus vanno rivisti e ridisegnati. Il rischio, in caso contrario, è quello del blocco delle attività delle imprese. CNA sottolinea come il consolidamento della ripresa post-pandemica registrato dall’Istat anche nel 2022 sia in gran parte attribuibile al settore delle costruzioni, dimostratosi il più dinamico in tutte le macro-aree nazionali, anche a livello di occupazione, regioni meridionali comprese.

Questo dato è il risultato, principalmente, dell’azione dei bonus per la riqualificazione energetica degli immobili che, inoltre, ha permesso nel contempo sia un forte calo nelle emissioni di Co2 sia un taglio robusto nei consumi di gas. Esiste il rischio concreto, ora, che il drastico stop a tali misure possa incidere in maniera rimarchevole sull’andamento dell’economia. CNA chiede, quindi, un ripensamento, anche nell’ottica degli obiettivi per la cosiddetta “casa green”, dei sostegni agli investimenti privati mirati al miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili.

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