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I tre grandi condoni edilizi in Italia

A oggi nessuna data per una eventuale prossima finestra per sanare gli abusi

Fonte immagine: Pixabay
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Il condono edilizio è quella procedura con cui, attraverso l’autodenuncia, è possibile sanare fenomeni di abusivismo maturati nell'ambito delle regole di costruzione, di ampliamento o di modifiche di natura edile. La durata temporale del condono edilizio è limitata nel tempo, ovverosia sottoposta a un termine iniziale e un termine finale. 

Succede a volte che durante l’opera di edificazione, la costruzione venga realizzata difforme a quanto autorizzato in progetto. L’errore, spesso volontario, realizzato per migliorare o ottimizzare qualche spazio di cui nel progetto su carta o su software non ci si era resi conto, deve essere a quel punto regolarizzato anche a livello di legge.

La regolarizzazione legale di tale abuso edilizio, avviene attraverso un condono. Il condono edilizio è quella procedura con cui, attraverso l’autodenuncia, è possibile sanare fenomeni di abusivismo maturati nell'ambito delle regole di costruzione, di ampliamento o di modifiche di natura edile. La durata temporale del condono edilizio è limitata nel tempo, ovverosia sottoposta a un termine iniziale e un termine finale.

Le finestre di legge che permettono di condonare eventuali irregolarità vengono aperte da apposite normative e non è possibile prevedere quando ci sarà la prossima finestra utile. Ad oggi non è in vigore alcun condono edilizio cui fare appello. In Italia si ricordano tre grandi campagne di condono edilizio.

Il Condono edilizio del 1985

È stato disciplinato dalla legge numero 47/1985: è stata una sorta di disciplina normativa che è andata a completare un vuoto creatosi a seguito di un boom edilizio, quello degli anni ‘70, in cui il fenomeno di abusivismo era dilagante. Così la riforma del 1985 istituì un sistema preventivo e repressivo. Oltre che come condono e sanatoria, la legge 47 si presenta come un tentativo di formulare l'intera materia degli illeciti urbanistici.

Il Condono edilizio 1994

Il secondo condono edilizio è stato disposto con la legge numero 724/1994, cosiddetta Radice, che ha avuto un iter molto travagliato. I criteri dallo stesso previsti per la sanabilità erano tre: il tempo, lo stato dei lavori e i limiti dimensionali dell'opera abusiva. Proprio questo terzo criterio rappresenta l'elemento caratterizzante del secondo condono rispetto al primo e che lo rendono più rigoroso.

Il Condono edilizio 2003

Il terzo condono edilizio, infine, è quello di cui alla legge numero 326/2003. Tale intervento si è reso necessario per la permanenza, nonostante i precedenti condoni, di un abusivismo edilizio in quegli anni ancora molto consistente

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