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Sismabonus, le tecniche per rendere antisismico un edificio

Cinque tipologie di intervento per rendere a "prova di terremoto" un edificio esistente

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  • Frattura sismica

Non eiste un edificio a prova di terremoto al 100% ma sicuramente esistono tecniche per aumentare la resistenza sismica di un edificio. Quali sono?

Come investire l’agevolazione pari al 110% della spesa sostenuta prevista dal sismabonus concesso per interventi che migliorano appunto la tenuta sismica di un edificio? Premettendo che scientificamente non può esistere un metodo per rendere totalmente antisismico un immobile, neanche di nuova costruzione, perché forza, durata, intensità e incidenza di un terremoto non sono prevedibili, e che quindi ogni intervento mira al più a ridurre al massimo i danni riportati vediamo quali sono le tecniche solitamente utilizzate per rendere un edificio esistente a “prova di terremoto”.

Sismabonus

Il metodo dell’imbragatura tramite tiranti e catene

E’ il metodo più utilizzato soprattutto in palazzi d’epoca e consiste nel collegare muri opposti con l’inserimento di cavi metallici che vengono ancorati alle murature. Lo scopo è quello di garantire un comportamento uniforme e monolitico dell’intero edificio proprio attraverso l’apposizione dei tiranti e delle catene. Barre tiranti e catene vengono bloccate alle pareti mediante il fissaggio di piastre metalliche. Il tirante va teso per lavorare a trazione. In caso di onda sismica, il complesso si muove tutto insieme evitando alle varie parti di fluttuare ognuna per conto suo originando la fratturazione.

Esoscheletro avvolgente

E’ il metodo utilizzato soprattutto con l’intento di prevenire il crollo dei solai che poi costituisce uno dei fattori di maggiore pericolo in caso di terremoto. Viene quindi realizzato un cordolo esterno in corrispondenza dei solai, sorretto da pilastri autoportanti, il tutto in cemento armato e il cordolo viene poi fissato al solaio. In più si crea un effetto di contrasto tra le varie pareti che aumenta il livello di resistenza del complesso. La realizzazione di un elemento orizzontale (coperchio) aumenta ancora di più la resistenza globale.

L’intonaco armato

Viene realizzato un intonaco esterno, perfettamente aderente alla superficie muraria di tutto l’edificio, con spiccate caratteristiche di resistenza alle sollecitazioni che vengono ottenute armando lo stesso intonaco con rete metallica o fibra di vetro, o di altro materiale ad alta resistenza praticamente a costruire un involucro di tutta la struttura. Viene poi fissato alla muratura esistente con dei tiranti passanti in acciaio. L’intervento aumenta la rigidità della struttura modificandone anche l’aspetto esterno.

La cucitura metallica

E’ l’intervento più sgradevole a livello estetico perché si ottiene costruendo una sorta di fasciatura metallica della struttura muraria esistente con nastri in acciaio positi sia verticalmente che orizzontalmente lungo tutta la superficie. L’imbragatura così costituita viene ancorata con reggette previa applicazione di una pretensione.

Gli isolatori sismici 

Sono degli elementi posti all’interno dei pilastri che hanno la funzione di cuscinetti che devono attutire le sollecitazioni. Separano di fatto il movimento della struttura da quello del terreno in caso di sisma. La loro applicazione è assai laboriosa e invasiva quindi l’edificio deve già di suo garantire una certa solidità che permette l’intervento.

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