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Il confronto edilizio si allarga sul Sismabonus

La nota del Mef commenta le misure in materia di bonus edilizi approvate il 16 febbraio scorso

Fonte immagine: pixabay
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Il confronto edilizio si allarga sul Sismabonus. La nota del Mef commenta le misure in materia di bonus edilizi approvate il 16 febbraio scorso. Le varie proposte presentate al tavolo verranno approfondite e valutate in vista della convocazione di un prossimo nuovo incontro tecnico, assicura il Mef.

le proposte presentate saranno approfondite e valutate, a breve nuovo incontro
 

"Una riunione che è stata l'occasione per proseguire in un clima propositivo il confronto tra governo e associazioni di categoria sulle possibili soluzioni, già emerse nell’incontro avvenuto nei giorni scorsi a Palazzo Chigi, per sbloccare i crediti fiscali rimasti incagliati". E' una nota del Mef a commentare il tavolo tecnico di ieri, presieduto dal viceministro Maurizio Leo, sulle misure in materia di bonus edilizi approvate il 16 febbraio scorso.

"Sul tavolo anche le proposte per gestire alcuni effetti legati al periodo transitorio di applicazione tra la precedente e la nuova normativa, nonché quelle relative a determinati settori come il sismabonus e l’edilizia popolare", prosegue il Mef annotando come sui temi al centro del confronto "si è riscontrata anche tra le associazioni presenti una condivisione sull’urgenza di intervenire individuando strumenti in grado di dare tempestiva risposta al settore delle imprese edili"

Le varie proposte presentate al tavolo verranno approfondite e valutate in vista della convocazione di un prossimo nuovo incontro tecnico, assicura il Mef. Erano presenti alla riunione, oltre ai rappresentanti del Mef, la Presidenza del Consiglio, Mase, Mimit, Mit, Agenzia delle entrate, Cdp, Sace e le associazioni Abi, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza Cooperative italiane, Confartigianato, Cna, Confimi, Rete professioni tecniche, Casartigiani, Confcommercio, Confassociazioni e Uppi.

La strada delineata dal Governo di permettere la compensazione dei crediti incagliati con gli F24 del sistema bancario è, per l’Unione piccoli proprietari immobiliari "sicuramente ritenuta meritevole di essere percorsa, ma, visto che l’ammontare dei crediti incagliati è considerevole, tale soluzione non risolverà davvero le difficoltà che stanno riscontrando milioni di famiglie che abitano nella casa di proprietà con i lavori in sospeso e con il rischio di perdere la casa". Così al termine del tavolo tecnico al Mef i rappresentati Uppi commentano l'incontro al quale hanno portato "proposte concrete" per individuare le misure urgenti e per trovare una soluzione alla cessione dei crediti incagliati, al blocco delle cessioni del credito e dello sconto in fattura

Per i piccoli propietari infatti occorre "trasformare le detrazioni fiscali maturate fino ad oggi in crediti di imposta, permettendo così di compensare con tali crediti tutte le imposte statali e comunali dovute ed estendendo tale possibilità anche a familiari o comproprietari". Propongono inoltre di "prevedere un meccanismo graduale di assorbimento delle detrazioni e l’eliminazione delle sanzioni fiscali per evitare che al fallimento di parecchie imprese (che si verificherà inevitabilmente a causa della scarsa disponibilità degli istituti di credito ad acquisire i crediti) i lavori restino incompleti e quindi non più agevolabili, con conseguenze devastanti direttamente su proprietari e condòmini"-. A questo associano "la reintroduzione, per i lavori con Cila depositate successivamente al 16 febbraio, della possibilità della cessione delle detrazioni per gli incapienti e, per i bonus edilizi minori (come ristrutturazioni 50%, ecobonus 65%, sismabonus 85% e barriere architettoniche 75%), la reintroduzione della “prima cessione” aperta a tutti e non solo alle banche".

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