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Il Superbonus? ormai è la croce di famiglie e imprese

Intanto, dal novembre 2021 ad oggi, ossia nel giro di circa 15 mesi, le indagini "hanno consentito di sottoporre a sequestro preventivo crediti d'imposta inesistenti

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Il Superbonus? ormai è la croce di famiglie e imprese. Intanto, dal novembre 2021 ad oggi, ossia nel giro di circa 15 mesi, le indagini "hanno consentito di sottoporre a sequestro preventivo crediti d'imposta inesistenti per oltre 3,7 miliardi di euro.

"Se, come sembra in queste ore, il Governo bloccherà per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso, vorrà dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nomine di un non si sa quale ragion di Stato". Lo afferma la presidente dell'Ance, Federica Brancaccio, in un posto su facebook.

Ma è allarme inn tutte le regioni. "Bloccare l’acquisto dei crediti da parte degli enti locali vorrebbe dire abbandonare i piemontesi al loro destino. Non possiamo permetterlo. Chiederemo alla Giunta Cirio di attivarsi nei confronti del Governo Meloni per evitare norme che porterebbero il Paese sull’orlo del baratro". Così in una nota i consiglieri regionali di M5S Piemonte a proposito della norma che introdurrebbe lo stop all’acquisto dei crediti d’imposta per i bonus edilizi da parte degli enti locali.

"Il Superbonus nel 2022 ha contribuito al 22% della crescita del Pil nazionale e, a fronte di 55 miliardi investiti, è stato in grado di attivare un valore della produzione pari ad almeno 115 miliardi di euro sottolineano i pentastellati piemontesi - solo in Piemonte gli investimenti per lavori conclusi ammessi in detrazione ammontano a quasi 3 miliardi di euro al 30 novembre 2022. Il Superbonus va difeso, ne va del futuro dell'Italia", concludono.

Intanto, dal novembre 2021 ad oggi, ossia nel giro di circa 15 mesi, le indagini "hanno consentito di sottoporre a sequestro preventivo crediti d'imposta inesistenti per oltre 3,7 miliardi di euro. Crediti che, in assenza di un intervento tempestivo e coordinato tra gli organi dell'amministrazione finanziaria, sarebbero stati compensati con debiti tributari e previdenziali, con conseguenti ingenti perdite per l'erario". A riferirlo è stato Marco Thione, capo ufficio Tutela entrate della Guardia di Finanza, nel corso di una audizione davanti alla commissione Finanze del Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale e in particolare sui crediti di imposta.

"In altre parole - ha spiegato Thione - laddove non fossimo intervenuti tempestivamente e preventivamente, quasi 4 miliardi di crediti fiscali 'falsi' avrebbero indebitamente ridotto debiti fiscali 'veri', con conseguente diminuzione delle entrate erariali".

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