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Pronto il programma di Fire per un'edilizia concreta

Un programma di medio-lungo periodo di supporto agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, idealmente esteso fino al 2030, basato sulle detrazioni

Fonte immagine: pixabay
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"Un programma di medio-lungo periodo di supporto agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, idealmente esteso fino al 2030, basato sulle detrazioni fiscali". Questa la posizione di Fire in merito alla proposta di direttiva Ue sulle prestazioni energetiche degli edifici.

"Un programma di medio-lungo periodo di supporto agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, idealmente esteso fino al 2030, basato sulle detrazioni fiscali". Questa la posizione di Fire in merito alla proposta di direttiva Ue sulle prestazioni energetiche degli edifici.

"La netta opposizione di alcuni esponenti del governo - si legge in un documento della Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia - nei confronti della proposta di Direttiva Europea sulle prestazioni energetiche nell’edilizia e, in particolare, all’obbligo di riqualificare gli edifici portandoli prima in classe energetica E (2030) e poi D (2033) non ha a nostro avviso molto senso, sebbene sia importante garantire alcuni elementi di flessibilità in ragione delle caratteristiche del patrimonio immobiliare nazionale. Anzitutto non può essere definita una patrimoniale, in quanto non sarebbe un puro prelievo dei risparmi delle famiglie e delle imprese, ma un investimento per riqualificare gli edifici, azione che produrrebbe risparmi energetici in grado di ripagare quanto speso e di produrre successivamente un guadagno, come dimostrano casi realizzati negli anni passati. Essendo i tempi di ritorno di tali investimenti non brevi in assenza di incentivi, è ovviamente necessario garantire la disponibilità politiche di supporto in grado di rendere economicamente sostenibile questo percorso. E questo riteniamo sia del tutto fattibile".

In secondo luogo, "investire in efficienza energetica è fondamentale e necessario per il nostro Paese per i motivi di seguito indicati: è essenziale per gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico, i cui effetti non si limitano ai danni diretti legati agli eventi estremi, ma alla riduzione della capacità idroelettrica e ai limiti sul funzionamento estivo delle centrali elettriche e delle reti. Riduce la domanda di energia, diminuendo la dipendenza dall’estero, le emissioni e la necessità di potenziare le reti elettriche, e facilitando il raggiungimento degli obiettivi sulle fonti rinnovabili grazie alla limitazione dei GW da installare. Produce effetti diretti sull’economia, grazie al coinvolgimento di una filiera con una buona rappresentanza italiana".

"Spingere sull’efficienza energetica significa rafforzare l’economia, aumentare la sicurezza, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e migliorare l’ambiente. E si può fare in linea con gli obiettivi comunitari. Per questo motivo riteniamo essenziale che venga varato un programma di medio-lungo periodo di supporto agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, idealmente esteso fino al 2030, basato sulle detrazioni fiscali opportunamente migliorate in modo da migliorarne anche il costo efficacia rispetto al superbonus", osserva Dario Di Santo, direttore Fire.

Quest’ultimo, infatti, in poco più di due anni, ricorda Fire, "ha prodotto circa 62 miliardi di euro di investimenti, a fronte di un onere per lo Stato di 69 miliardi di euro, per riqualificare 360mila edifici e unità funzionalmente indipendenti. Se si applicassero gli stessi rapporti ai circa 9 milioni di edifici che andrebbero riqualificati entro il 2033, in assenza di esenzioni ulteriori e di flessibilità, si otterrebbe un onere aggiuntivo medio di circa 172 miliardi l’anno, difficilmente sostenibile pur tenendo conto dei consistenti effetti indotti sull’economia e in termini di esternalità positive (riduzione costi sanitari, miglioramento produttività e qualità della vita, incremento di valore del parco immobiliare, ecc...). Come evidenziato dal rapporto Censis 'Ecobonus e Superbonus per la transizione energetica del Paese', però, grazie all’extragettito generato dalla misura, il costo effettivo per lo Stato sarebbe nell’ordine del 30%, ossia 51 miliardi di euro anni; somma elevata, ma più gestibile".

"Riteniamo però possibile modificare il pacchetto di detrazioni, riducendone l’esborso specifico agendo sulle aliquote e sugli interventi incentivati, accompagnandolo con un fondo per mutui a tasso agevolato e con incentivi alle imprese della filiera mirati a facilitare l’industrializzazione della stessa", aggiunge Di Santo. In conclusione, Fire ritiene "fondamentale non sprecare tempo e avviare in Italia un vasto programma di riqualificazione energetica e sismica degli immobili, basato su interventi realizzati da esperti e ditte qualificate, in grado di migliorare il livello di comfort e la qualità dell’aria dei nostri edifici, così da generare quell’insieme di benefici prima citati che renderebbero una tale azione un grande investimento per il futuro".

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  • 2021-10-20 06:50:00
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