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Come Boeri trasformerà il lungomare di Bari col bosco verticale

Una forte integrazione tra natura vivente e architettura; un nuovo modo di vivere la città: ecco la nuova scommessa dello studio Boeri

Fonte immagine: studio boeri
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Una forte integrazione tra natura vivente e architettura; un nuovo modo di vivere la città; una diversa qualità abitativa grazie all’implementazione dei vantaggi ambientali garantiti dalla forestazione urbana, come la riduzione dell’effetto ‘isola di calore’, ossia, il surriscaldamento delle città, la regolazione del microclima e dell’umidità, l’assorbimento di polveri sottili e di Co2. Questi alcuni degli obiettivi del nuovo progetto di Stefano Boeri Architetti che sorgerà sul Lungomare Vittorio Veneto a Bari.

Una forte integrazione tra natura vivente e architettura; un nuovo modo di vivere la città; una diversa qualità abitativa grazie all’implementazione dei vantaggi ambientali garantiti dalla forestazione urbana, come la riduzione dell’effetto ‘isola di calore’, ossia, il surriscaldamento delle città, la regolazione del microclima e dell’umidità, l’assorbimento di polveri sottili e di Co2. Questi alcuni degli obiettivi del nuovo progetto di Stefano Boeri Architetti che sorgerà sul Lungomare Vittorio Veneto a Bari. Si tratta di una rielaborazione “in chiave di ridotta densità abitativa del prototipo di integrazione tra natura vivente e architettura, sperimentato la prima volta otto anni fa con il Bosco Verticale di Milano”, si legge in una nota congiunta dello studio Stefano Boeri Architetti e della B&T (azienda partecipata da Cobar-Costruzioni Barozzi) che realizzerà l’intervento.

L’edificio sarà “di grande valore ambientale, studiato per garantire a chi lo abiterà un’elevata qualità di vita e uno stretto contatto con la natura”. Otto piani di altezza con circa 130 appartamenti di differenti tagli, da 50 a 150 metri quadrati, adibiti a utenze diverse per composizione sociale e familiare a cui si aggiungono 10 appartamenti di dimensioni superiori, disposti alle teste dell’edificio e caratterizzati dalla presenza di ampie terrazze, e 6 appartamenti con giardino privato. Il valore aggiunto del progetto è la presenza di piante e alberi lungo le terrazze e le logge e nel nuovo parco: la selezione delle essenze, che conta in totale quasi 100 alberi e quasi 20 mila arbusti e erbacee, tiene conto delle specifiche esigenze del contesto climatico e ambientale, tra cui le alte temperature estive e la vicinanza al mare. Inserendosi nel contesto ecologico locale e ispirato alle ‘lame’, elemento naturale molto diffuso nel paesaggio pugliese, il nuovo parco accoglierà arbusti e piante tipiche della macchia mediterranea. Per ottimizzare il risparmio idrico è previsto un sistema di raccolta delle acque piovane. Dopo i progetti Ca’ delle Alzaie a Treviso, Palazzo Verde ad Anversa in Belgio e Bosconavigli (in cantiere) a Milano, tutti ispirati ad una declinazione ‘a corte’ del concetto di Bosco Verticale, l’edificio che sorgerà a Bari sarà un progetto unico di architettura per la Puglia e il Sud Italia.

“Il nostro progetto completa un isolato del lungomare di Bari introducendovi un sistema articolato di spazi verdi, una sequenza di piante sul prospetto esterno, il coronamento alberato della cortina e una grande corte verde all’interno – commenta Boeri - che mi auguro aiuterà a migliorare la qualità degli spazi di vita, sia per i residenti che per i cittadini e i visitatori. Sviluppare la forestazione urbana, con parchi, giardini, filari di alberi è infatti una scelta verso cui tutte le città contemporanee si stanno indirizzando; un obiettivo importante anche per una città con una forte e storica impronta minerale come Bari”.  

Il progetto, che sorgerà su un lotto attualmente adibito a parcheggio, si inserisce nel tessuto urbano denso e compatto, in un’area particolarmente interessante dal punto di vista dello sviluppo della città: un luogo chiave tra la Bari ottocentesca e le aree di recente espansione, in forte dialogo con il mare e la città storica dei quartieri Libertà e Murat. Il volume si inserisce nel lotto in relazione agli edifici esistenti e si sviluppa su diversi livelli in modo da sfruttare la progressiva variazione delle altezze (dagli otto piani su Corso Vittorio Veneto ai quattro su via Napoli) per realizzare terrazzamenti verdi, valorizzare la presenza degli spazi aperti e favorire la vista verso il mare, senza ostruirla per gli edifici intorno.

“Abbiamo pensato a un progetto che si potesse inserire nel contesto in cui viene creato, con palazzi più bassi rispetto a quelli che avremmo potuto realizzare in modo da non formare una barriera verso il mare”, spiegano da B&T. “Abbiamo inoltre previsto la realizzazione di un piccolo parco, aperto all’uso dei residenti e a tutta la città, con particolare riferimento ai cittadini della zona; e di un asilo che sarà consegnato al Comune di Bari. Un ringraziamento va all’architetto Boeri che ha accettato la nostra sfida, certi che il risultato sarà all’altezza delle aspettative”.Uno degli obiettivi dell’intervento è appunto valorizzare la complessiva rigenerazione del contesto urbano intorno, anche grazie alla realizzazione della nuova area verde posta a copertura dei due piani di parcheggi. Da un lato la presenza di alberi, arbusti e piante rampicanti garantisce una barriera all’inquinamento acustico e alle polveri sottili, garantendo l’incremento della biodiversità e un generale miglioramento delle prestazioni energetiche del progetto. Dall’altro lato il parco diventa un nuovo spazio in parte pubblico per Bari, accessibile e fruibile dai cittadini, con verde attrezzato, servizi e aree commerciali che sottolineano la dimensione collettiva e il mix funzionale dell’area, e in parte privato a uso dei condomini.

L'inizio dei lavori è previsto per il 2023, una volta conclusa la fase preparatoria e di autorizzazione da parte del Comune, che prevede anche una serie di operazioni preliminari, quali la messa in sicurezza dei capannoni dell’ex Set di proprietà del Comune già in fase di avviamento, e la ricollocazione dell’area del Park& Ride (che rimarrà sempre attivo ma spostato di qualche metro) per evitare intralcio al traffico cittadino e problemi ai numerosi lavoratori, pendolari e cittadini che lo utilizzano quotidianamente.

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