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Sismabonus, gli ingegneri chiedono l’estensione per alcuni immobili esclusi

La richiesta del Consiglio Nazionale degli ingegneri riguarda gli immobili di categoria A1 e A8 e agli edifici adibiti ad attività produttive

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  • pratiche tecnologiche negli adempimenti burocratici

Un approfondimento del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli ingegneri chiede una revisione delle norme di accettazione del Sismabonus nelle categorie catastali A1 e A8 (immobili signorili e ville). 

Un approfondimento condotto dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli ingegneri ha portato gli stessi ingegneri a chiedere una revisione delle norme di accettazione del Sismabonus. La loro richiesta riguarda gli immobili che ricadono nelle categorie catastali A1 e A8 (rispettivamente immobili signorili e ville), esclusi dal perimetro dei Superbonus.

Questi dovrebbero invece poter accedere a tali incentivi, non fosse altro perché questi ultimi rispondono ad una finalità di tipo sociale, garantendo l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza di edifici, spesso, particolarmente vetusti con livelli di dispersione termica e di sicurezza comunque problematici.

Occorre inoltre tenere presente che, in molti casi, tali tipologie immobiliari sono adibite a prima casa o ad uffici. Esse sono quindi abitualmente utilizzate ed è pertanto opportuno (in alcuni casi sarebbe necessario e urgente) che possano essere effettuati su di essi interventi finalizzati a garantire il risparmio energetico e il consolidamento statico. Peraltro si tratta di categorie che non sono esentate dal pagamento dell’IMU e penalizzante dal punto di vista fiscale, il che spesso ne rende poco vantaggiosi gli interventi di recupero e manutenzione.

Una ulteriore estensione degli incentivi dovrebbe riguardare gli edifici adibiti ad attività produttive. Il Sismabonus è stato pensato per una sorta di intervento universale di messa in sicurezza del maggior numero possibile di edifici, in un Paese come l’Italia che presenta grandi fragilità sotto questo aspetto. Garantire, pertanto, la sicurezza solo di alcune strutture impedendo di agire su altre, magari contigue alle prime, non risponde ad un principio di massimizzazione degli obiettivi posti con il Sismabonus, ma soprattutto non incentivare investitori stranieri ad investire nel nostro Paese. 

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