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L'incanto del giardino segreto

Piantare colture esotiche nel nostro spazio verde: colori, sapori e odori nuovi che ben si adattano al nostro clima

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Oggi vogliamo fornire ai lettori qualche spunto originale per introdurre nell’orto alcune specie nuove, insolite, che nonostante le loro origini esotiche, possono adattarsi bene al nostro clima e ai nostri terreni, sebbene con alcuni accorgimenti.

Numerosi, infatti, sono gli ortaggi stravaganti e poco conosciuti che si possono seminare in questo periodo e poi trapiantare in campo più avanti, al fianco di quelli tradizionali.

Oggi vogliamo fornire ai lettori qualche spunto originale per introdurre nell’orto alcune specie nuove, insolite, che nonostante le loro origini esotiche, possono adattarsi bene al nostro clima e ai nostri terreni, sebbene con alcuni accorgimenti.

Numerosi, infatti, sono gli ortaggi stravaganti e poco conosciuti che si possono seminare in questo periodo e poi trapiantare in campo più avanti, al fianco di quelli tradizionali.

Kiwano

Uno di questi è il kiwano (Cucumis metuliferus) o “cetriolo cornuto”, pianta con ciclo annuale, proveniente dal continente africano e appartenente alla famiglia delle cucurbitacee.  Produce un frutto estremamente interessante: arancione e spinoso all’esterno, contenente una polpa dal sapore agrodolce verdastra e gelatinosa nella quale sono immersi i semi. È considerato un ortaggio energizzante per l’alto contenuto di sali minerali e vitamina C.

Luffa

Un’altra cucurbitacea particolarmente originale è la luffa (Luffa cylindrica o Luffa aegyptica), un’ortiva di origine orientale che produce frutti di forma simile al cetriolo, i quali, quando maturi, sono dotati di una polpa robusta ed elastica dalla quale si ricava facilmente una spugna completamente ecologica e naturale.

Alchengi

Nell’ambito della famiglia delle solanacee troviamo, poi, una coltura molto curiosa, l’alchechengi (Physalis alkekengi), piccola pianta esotica annuale o poliennale, coltivata per i caratteristici frutti, chiamati “lanterne cinesi”, costituiti da calici membranosi, di colore arancione acceso che avvolgono bacche commestibili utilizzate in pasticceria e non solo…

fagiolo alato

Volendo invece introdurre una leguminosa “non convenzionale”, possiamo optare per il fagiolo alato (Psophocarpus tetragonolobus) anche noto come “fagiolo di Goa”, una coltura tropicale dai molteplici utilizzi, che prende il nome dalla forma particolare dei baccelli, i quali presentano una sezione a stella con quattro punte. I semi in essi contenuti sono ricchi di proteine e antiossidanti e hanno un sapore simile a quello degli asparagi, caratteristica che gli vale l’epiteto di “pisello asparago”.

Queste sono solo alcune delle idee per portare un po' di biodiversità nei nostri giardini! Ma presto le conosceremo meglio per un approfondimento su queste e altre coltivazioni orticole insolite e curiose da scoprire insieme!

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