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Le imprese disertano gli appalti per il caro-materiale

La denuncia da parte di Valascas (Alt): 'Il Governo eviti il blocco dei cantieri'

Fonte immagine: pixabay
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Il caro materiali costringe le imprese a disertare gli appalti pubblici. Sono a rischio numerosi interventi già programmati e, in alcuni casi, anche già appaltati. Il Governo intervenga con ulteriori misure per sostenere imprese e pubbliche amministrazioni e scongiurare la minaccia di un blocco esteso dei cantieri delle opere pubbliche. 

“Il caro materiali costringe le imprese a disertare gli appalti pubblici. Sono a rischio numerosi interventi già programmati e, in alcuni casi, anche già appaltati. Il Governo intervenga con ulteriori misure per sostenere imprese e pubbliche amministrazioni e scongiurare la minaccia di un blocco esteso dei cantieri delle opere pubbliche”. Lo afferma Andrea Vallascas, deputato di Alternativa, che ha presentato un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili in merito all’allarme lanciato dalle amministrazioni locali sulla fuga delle imprese dagli appalti pubblici.

“L’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione – spiega Vallascas – ha fatto lievitare il costo di un’opera di oltre il 20% con una ricaduta drammatica per un settore da sempre trainante per l’economia. A questo si aggiungono le ripercussioni per le amministrazioni pubbliche che devono fare i conti con bandi deserti, gare dove si presenta una sola impresa e aziende che si rifiutano di firmare il contratto per l’assegnazione dei lavori, visto che molte gare si sono svolte sulla base dei vecchi prezzari”.

“L’Anci – aggiunge l’esponente di Alternativa – ha lanciato l’allarme in merito all’impossibilità per molti Comuni, non solo di avviare gli interventi programmati, ma di non riuscire a completare quelli in parte già iniziati con il grave e concreto rischio di perdere i finanziamenti e restituire le risorse ricevute. Sui Comuni inoltre grava anche la riduzione del ribasso di gara che mediamente è passato dal 20-30 per cento al 3-10 per cento”.

“Una situazione – prosegue – che rischia di compromettere molti interventi del Pnrr. Proprio per questo, le amministrazioni comunali stanno chiedendo di utilizzare subito fino a 40 miliardi a valere sui fondi del Piano per rivedere gli importi dei progetti. In questo modo si riduce il numero delle opere, ma almeno non c’è il rischio del blocco dei cantieri”. “Le misure previste anche dal decreto Aiuti – conclude Vallascas – non sono in grado di contenere alla lunga una situazione che deve essere affrontata con interventi strutturali. Le costruzioni sono un settore trainante per l’economia. Un suo rallentamento significherebbe un danno insostenibile per il Paese”.

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