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G7 in Germania nel nome dell'occupazione, transizione, formazione

Il Ministro Orlando ha rappresentato l'Italia all'incontro in Germania per parlare di lavoro

  • G7 Wolfsburg

La riunione dei ministri del Lavoro “Just Transition - Make it Work” ha focalizzato le attenzioni su numerosi temi, fra cui l'impatto sul lavoro e sulle politiche per l'impiego del conflitto in Ucraina, il rafforzamento dell’occupabilità in tempi di cambiamento strutturale, l'accompagnamento dei cambiamenti climatici e della transizione green e il miglioramento della sicurezza e salute sul posto di lavoro. 

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando ha partecipato al G7 di Wolfsburg, in Germania, appena concluso. La riunione dei ministri del Lavoro “Just Transition - Make it Work” ha focalizzato le attenzioni su numerosi temi, fra cui l'impatto sul lavoro e sulle politiche per l'impiego del conflitto in Ucraina, il rafforzamento dell’occupabilità in tempi di cambiamento strutturale, l'accompagnamento dei cambiamenti climatici e della transizione green e il miglioramento della sicurezza e salute sul posto di lavoro. 

"L’obiettivo comune del G7 del Lavoro - ha affermato il ministro Orlando - è contenere l'impatto della guerra, soprattutto sul mercato del lavoro. Sussistono principi condivisi fra i Paesi, che pongono come scopo quello del contenimento delle diseguaglianze, quello di evitare che in qualche modo questi shock si ripercuotano soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione”. Altro argomento importante dei lavori svolti è stato quello dei costi e della carenza di materie prime.

Il ministro Orlando ha partecipato anche alla sessione denominata “Rafforzare l’occupabilità in tempi di cambiamento strutturale”, una delle sfide più importanti da affrontare. “Dobbiamo agire in maniera efficace e coordinata con tutti gli attori di governo e della società civile - ha dichiarato -, in primo luogo le parti sociali, per fornire alle persone gli strumenti necessari alla loro piena inclusione nel mercato del lavoro del futuro. Questo è un obiettivo prioritario per il Governo italiano, che ha messo in campo una serie di misure con la finalità di accrescere e sviluppare le competenze dei lavoratori e delle persone che non sono occupate, con particolare attenzione ad alcuni gruppi svantaggiati il cui coinvolgimento è necessario nella prospettiva di una crescita inclusiva e sostenibile”.

“I cambiamenti strutturali in corso - ha proseguito Orlando - impongono anche una riflessione sugli strumenti di sostegno alla ricerca di lavoro. Dobbiamo potenziare e adattare le politiche di attivazione alle mutate esigenze del mercato del lavoro, nel quale le transizioni saranno sempre più frequenti e rapide. Di fronte a tali sfide, il riferimento al quadro europeo è per noi essenziale. Anche grazie ai Fondi della Recovery and Resilience Facility abbiamo introdotto in Italia una riforma delle politiche attive, che abbiamo chiamato Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, con una strategia per le nuove competenze, che mira a creare le condizioni per una migliore e più efficace formazione delle persone lungo tutto l’arco della vita”. Almeno il 75% dei beneficiari delle misure di inserimento al lavoro sarà costituito da donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30 e lavoratori over 55; fornendo percorsi di riqualificazione ad almeno 800mila persone, con particolare attenzione alle competenze green e digitali.

“Molti adulti hanno difficoltà a conciliare i tempi di vita e di lavoro con quelli della formazione - ha concluso il ministro Orlando - e tutto il peso non può essere scaricato sul lavoratore. Non tutte le imprese hanno i mezzi adeguati per formare il proprio personale e molti cittadini non hanno la consapevolezza dell’importanza della formazione e la ritengono ininfluente sulle loro prospettive di crescita. In questo contesto, il nostro compito è quello di rendere la formazione sempre più flessibile e fruibile, anche attraverso le nuove tecnologie; di incoraggiare le imprese a formare i propri dipendenti per incrementare la produttività e infine di migliorare la qualità dei percorsi formativi per renderli più attrattivi e in linea con le esigenze del mercato del lavoro e delle aspirazioni professionali dei cittadini”.

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