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Bonus edilizi, emendamento per aumentare le certificazioni

Emendamento nel decreto Ucraina per rendere obbligatoria la certificazione SOA. La bocciatura della CNA

  • cantiere edile, gru e progetto

La CNA ha espresso senza mezze misure la propria contrarietà all'introduzione dell'obbligo della certificazione SOA per chi effettua lavori legati ai bonus edilizia. 

Non fossero bastati tutti gli orpelli burocratici già esistenti, adesso tra la ditte e la realizzazione di cantieri di messa in atto dei bonus edilizi, arriva anche la certificazione SOA.

La Certificazione SOA è un’Attestazione di qualificazione per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori che sta per essere introdotta come uno degli emendamenti al decreto Ucraina.

Un passaggio in più che non trova d’accordo la CNA, ovvero la sigla che riunisce gran parte degli artigiani e piccole imprese italiane.

“Siamo fortemente contrari all’introduzione dell’obbligo della qualificazione SOA per le imprese che effettuano lavori legati ai bonus dell’edilizia”. È quanto sottolinea CNA in un comunicato commentando alcuni emendamenti presentati da più gruppi parlamentari e segnalati come prioritari al Decreto Ucraina all’esame del Senato che prevedono l’estensione dell’ambito di applicazione delle SOA.

Sarebbe in evidente contraddizione con l’orientamento di semplificare le procedure e ridurre gli adempimenti a carico delle imprese più volte ribadito dal Governo e dal Parlamento. Gli unici effetti concreti dell’estensione della qualificazione SOA sono compromettere la ripresa del settore delle costruzioni escludendo dal mercato delle lavorazioni edilizie circa l’80% delle imprese, maggiori oneri a carico delle imprese, l’aumento del giro d’affari per le società autorizzate al rilascio delle SOA, penalizzare i cittadini-clienti.

Le continue modifiche al funzionamento dei bonus edilizi generano la paralisi del mercato come evidenziano i recenti interventi su criteri e modalità per la cessione dei crediti. CNA sottolinea che l’obbligo della qualificazione SOA altera in modo ingiusto i meccanismi fondamentali del libero mercato, introducendo ex-lege una grave e pericolosa restrizione dell’offerta nel mercato della riqualificazione del patrimonio immobiliare.

L’esperienza mostra che le SOA non rappresentano in alcun modo un sistema in grado di garantire la qualificazione delle imprese, tantomeno quella per gli interventi effettuati sugli immobili, e non è assolutamente lo strumento per arginare episodi di frodi e imbrogli. CNA, pertanto, sollecita Governo e Parlamento a non procedere all’estensione dell’obbligo della qualificazione SOA.

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