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La guerra infiamma i prezzi dei fiori esteri +20%

Assofioristi per la festa della mamma lancia l'acqiusto dei fiori made in Italy

Fonte immagine: pixabay
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La guerra infiamma i prezzi dei fiori esteri +20%. Assofioristi per la festa della mamma lancia l'acqiusto dei fiori made in Italy.

La guerra infiamma i prezzi di tutte le materie prime d’importazione e i fiori non fanno eccezione. A segnalarlo sono i fioristi alla vigilia della Festa della Mamma, e che, dopo due anni di pandemia, e ora con i rincari e le difficoltà di reperimento delle materie prime, rischiano il collasso. "Sono soprattutto i fiori stranieri ad aver subito rincari pesanti, nell’ordine di un 20% - spiega Ignazio Ferrante, presidente Assofioristi Confesercenti - Le tensioni internazionali ed il conflitto in Ucraina hanno reso 'inavvicinabili' azalee, per il 95% importate dal Belgio, e fiori olandesi. Per questo, oggi più che mai, invitiamo ad omaggiare le mamme con piante e fiori italiani, come ortensie, rose e gardenie, per l’80% prodotte nella penisola". "Questo non solo - aggiunge Ferrante - per aiutare i nostri produttori, ma anche per fare un bel regalo a costi contenuti. La raccomandazione che continuiamo a fare, ogni anno, è di comprare nei negozi e non dai venditori abusivi".

"Fiorai che continuano a chiudere o che scelgono di cambiare attività. La crisi economica, determinata dal Covid ha convinto molti imprenditori del comparto, nell’ordine di un 15% del totale, a passare all’agroalimentare". E' l'allarme lanciato dal presidente di Assofioristi Confesercenti Ignazio Ferrante alla vigilia della Festa della mamma. "Anche per questo riteniamo essenziale comperare dai fiorai italiani e prodotti Made in Italy. Ricordiamo, agli appassionati di azalee che vengono prodotte anche in Italia, sul lago di Garda, e sono uniche, per bellezza e resistenza".

“Il nostro impegno – conclude il presidente Assofioristi Confesercenti – sarà quello di contenere i prezzi, ma la situazione, per il settore, è davvero preoccupante, a causa dei costi di gestione, sempre più alti, e da una mancata ripresa delle vendite. Le previsioni non sono affatto rosee, anche in un periodo come la primavera, per noi uno dei più produttivi dell’anno. Chiediamo al Governo misure specifiche a tutela del comparto, per non assistere alla scomparsa di un altro pezzo importante del commercio italiano".

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