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Gli architetti piangono Christopher Alexander

L'architetto austriaco naturalizzato statunitense aveva 85 anni ed era un influente teorico del New Urbanism

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Gli architetti piangono Christopher Alexander. L'architetto austriaco naturalizzato statunitense aveva 85 anni ed era un influente teorico del New Urbanism. 

L'architetto austriaco naturalizzato statunitense Christopher Alexander, uno dei pensatori di maggior influenza sul movimento del New Urbanism, che ha proposto una teoria del disegno urbano in grado di affrontare le mutevoli esigenze sociali, è morto a Binsted, nel Sussex (Inghilterra), all'età di 85 anni dopo una lunga malattia. L'annuncio della scomparsa è stato dato dal Congress for the New Urbanism. Era professore emerito di architettura all'Università della California di Berkeley, dove aveva fondato nel 1967 il Center for Environmental Structure nel 1967. Alexander ha curato la progettazione di oltre cento edifici complessi in California, Giappone e Messico.

Nato a Vienna il 4 ottobre 1936, Christopher Alexander era cresciuto in Inghilterra dove iniziò la sua formazione scientifica in chimica e fisica al Trinity College dell'Università di Cambridge. Successivamente si laureò in matematica e infine in architettura ad Harvard, dove fu il primo dottorato in architettura a ricevere un premio per la ricerca. Nel 1958 si trasferì in California, dove dal 1963 al 2001 è stato professore di architettura a di Berkeley. Nel 1996 era stato eletto all'Accademia americana delle Arti e delle Scienze per suoi contributi all'architettura ed è stato il vincitore della prima medaglia dell'American Institute of Architects per la ricerca.

E' autore di numerosi libri di teoria dell'architettura: in italiano sono apparsi "Note sulla sintesi della forma" (Il Saggiatore, 1967), "Spazio di relazione e spazio privato" (Il Saggiatore, 1968, con Serge Chermayeff), "Una nuova teoria del disegno urbano" (Gangemi Editore, 1997), "Design Patterns - Elementi per il riuso di software ad oggetti" (Pearson Education Italia, 2002). Il suo saggio "A pattern language" (Oxford University Press, 1977) è considerato uno dei testi fondamentali del New Urbanismo: descrive un sistema architettonico in modo scientifico, attraverso 253 pattern che risolvono problemi comuni delle città. Nella teoria di Alexander, i pattern sono soluzioni a problemi ricorrenti che si incontrano in applicazioni reali.

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