Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com

Il catasto rischia di mandare in crisi il governo

La riforma del catasto punta a rafforzare il contrasto alle irregolarità e agli abusi e al controllo di terreni e fabbricati

Fonte immagine: pixabay
  • pratiche catastali.jpg

"La riforma del catasto punta a rafforzare il contrasto alle irregolarità e agli abusi" e al "controllo di terreni e fabbricati. L'impianto del catasto è del 1939, tante cose ci sono state in mezzo, anche la seconda guerra mondiale: il tema del catasto resta caldo ai fini della tenuta del governo Draghi. 

Mai come stavolta il governo Draghi è sotto esame. Da una parte il countdown delle elezioni politiche in programma nel 2023, dall'altra l'acuirsi dei conflitti internazionali e la profonda crisi energetica (oltre l'emergenza sanitaria) mettono a dura prova la resistenza di un gruppo di potere eterogeneo e mai coeso come quello attuale. Nel question time di ieri il premier ha affrontato diversi temi, tra cui quello del catasto. 

"La riforma del catasto punta a rafforzare il contrasto alle irregolarità e agli abusi" e al "controllo di terreni e fabbricati. L'impianto del catasto è del 1939, tante cose ci sono state in mezzo, anche la seconda guerra mondiale. E non solo. Voglio per prima cosa ribadire come l'intervento della legge delega non porta alcun incremento dell'imposizione fiscale sugli immobili regolarmente accatastati. Nessuno pagherà più tasse per questo. E devo dire che un pò di credibilità sul fatto di non far pagare tasse questo governo se l'è guadagnata, eccome" ha specificato Mario Draghi alla Camera.

La riforma del catasto "punta a realizzare una mappatura aggiornata degli immobili presenti in Italia, che non ci serve per aumentare le tasse ma per capire lo stato patrimoniale immobiliare. La mappatura affiancherà, non sostituirà, per ciascuna unita immobiliare la rendita catastale e il relativo valore patrimoniale. Così si esclude in modo esplicito che la mappatura possa produrre un aumento delle tasse, delle imposte dirette e indirette sui trasferimenti, sull'Imu". I decreti delegati legati alla riforma del catasto "dovranno prevedere strumenti da porre a disposizione dei Comuni e dell'Agenzia delle entrate per facilitare l'individuazione di immobili attualmente non censiti, abusivi e che non rispettano la reale consistenza di fatto, la destinazione d'uso, la categoria catastale". "Per inciso, l'introduzione dell'Ici, dell'Imu, l'abolizione dell'Ici, l'introduzione della Tasi, l'abolizione della Tasi sono state fatte sempre su valori inesistenti, che non hanno senso, di 33 ani fa -ha spiegato il premier-. Allora questa procedura di applicare coefficienti fissi su valori senza senso per produrre numeri che non hanno senso deve finire, vogliamo trasparenza".

Se vuoi commentare questo articolo effettua il login.