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Sismabonus, la detrazione è legata alla zona sismica

L'Italia è divisa in 4 diverse fasce e per il Bonus bisogna scalare due classi di rischio

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Il Sismabonus, ovvero l’incentivo economico per rendere la propria abitazione o il proprio fabbricato più resistente alle azioni sismiche, è applicabile agli edifici in zona sismica 1, 2 e 3 (DL 34/2019) . Le zone 4 ne sono escluse,seppure si può accedere agli incentivi fiscali con detrazione del 50% (bonus ristrutturazione). 

Il Sismabonus, ovvero l’incentivo economico concesso dallo Stato Italiano per rendere la propria abitazione o il proprio fabbricato maggiormente resistente alle azioni sismiche, è applicabile agli edifici in zona sismica 1, 2 e 3 (DL 34/2019). Le zone 4 ne sono escluse. Ma, per chi è in zona 4, non vi è l’esclusione dal dovere di sistemare gli immobili potendo comunque accedere agli incentivi fiscali con detrazione del 50% (bonus ristrutturazione).

Nelle zone a rischio sismico 1, 2 e 3, se il fabbricato viene portato ad una classe di rischio sismico inferiore si ha diritto alla detrazione del 70% delle spese effettuate, se il fabbricato viene portato a due classi di rischio sismico inferiore si ha diritto alla detrazione dell’80%.

Le classi di rischio del patrimonio immobiliare vanno dalla classe A+ (più sicura e antisismica) alla classe G (meno antisismica). L’agevolazione fiscale del Sismabonus è stata introdotta con la legge di bilancio 2017.

Se l’intervento riguarda parti comuni di edifici condominiali, le detrazioni fiscali concesse per il Sismabonus passano rispettivamente al 75 % per riduzione di una classe di rischio sismico inferiore e dell’85 % per riduzione a due classi di rischio sismico inferiori.

LE QUATTRO ZONE DEL RISCHIO SISMICO

Dal 2003 vi è una classificazione sismica distinguendo 4 zone:

Zona 1: l’area più pericolosa in assoluto;

Zona 2: area con densità sismica media;

Zona 3 area con densità sismica bassa;

Zona 4 area con densità sismica decisamente bassa

LA MAPPA DEL RISCHIO SISMICO REGIONE PER REGIONE

In base a questa suddivisione per zone, le varie regioni italiane sono così classificate: 

Zona 1 (rischio alto): Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Sicilia.

Zona 2 (rischio medio alto): Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata.

Zona 3 (rischio medio basso): Lombardia, Toscana, Liguria e Piemonte.

Zona 4 (rischio sismicità bassa): Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta.

CALCOLARE IL RISCHIO SISMICO

Come possiamo misurare il rischio sismico e come mai è importante conoscerlo.  Con rischio sismico intendiamo la misura matematica che effettuiamo per valutare il danno dopo un possibile evento sismico.

I fattori decisivi sono Rischio=Pericolosità x Vulnerabilità x Esposizione.

Pericolosità sta per il rischio che si verifichi un terremoto;

Vulnerabilità sono le conseguenze che può portare questo sisma, quindi la capacità degli edifici di sopportare l’evento naturale;

Esposizione rappresenta le conseguenze socio/economiche.

LE CLASSI DI RISCHIO DEGLI EDIFICI

È inoltre molto importante capire che ad ogni edificio è possibile attribuire una specifica classe di rischio sismico, ad esempio:

classe A+ (rischio minore); classe A; classe B; classe C; classe D; classe E; classe F; classe G (rischio maggiore)

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