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Come preservare aree naturalistiche e rivitalizzare aree dismesse

La figura dell'architetto del paesaggio fondamentale per rilanciare quartieri e territori

Fonte immagine: F. Muhammad
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Preservare un territorio di grande interesse naturalistico e rigenerare aree dismesse: è questa la mission oggi in un mondo che si è riscoperto più fragile. Se è possibile in un momento in cui si parla di resilienza qual è tra le figure professionali più idonee per assumersi questa responsabilità di scrivere un nuovo futuro per le città e i territori? Può essere forse l'architetto del paesaggio? Ma chi è l’architetto del paesaggio?

Preservare un territorio di grande interesse naturalistico e rigenerare aree dismesse: è questa la mission oggi in un mondo che si è riscoperto più fragile. Se è possibile in un momento in cui si parla di resilienza qual è tra le figure professionali più idonee per assumersi questa responsabilità di scrivere un nuovo futuro per le città e i territori? Può essere forse l'architetto del paesaggio? Ma chi è l’architetto del paesaggio? In Italia è una figura professionale ancora poco conosciuta e talvolta scambiata con altre professioni piuttosto simili. Per darne una vera definizione potremmo ricorrere a quanto dichiarato dall’IFLA, la Federazione Internazionale degli Architetti del Paesaggio, che lo riconosce come un vero professionista, ma per chiarezza inizieremo con il dire cosa non è un architetto del paesaggio: non è un giardiniere, né un agronomo, non è un utopico, né un urbanista, e non è nemmeno un architetto.

L’Architettura in sé è una disciplina molto ampia che comprende numerosi settori e l’architettura del paesaggio, uno dei tanti, si occupa proprio di fondere lo spazio naturale con le opere architettoniche già presenti o da inserire nel contesto urbano. Si tratta di una professione creativa specializzata nella progettazione di spazi verdi della città.

Potrebbe sembrare quasi superfluo e dispendioso occuparsi di progettare ad hoc spazi verdi della città o del territorio, invece è esattamente il contrario. Gli investimenti sul paesaggio possono portare numerosi benefici, che siano ambientali, estetici, sociali ed economici. Cambia la percezione del luogo, cambia la qualità della vita e l‘interazione sociale.

L’architetto del paesaggio ha una formazione multidisciplinare ed è proprio la sua capacità nel fondere insieme le diverse discipline a renderlo un buon professionista, in grado di integrare le competenze scientifiche ed analitiche con l’arte per realizzare luoghi “belli” e vivibili.

Alla fine dei conti, qual è il lavoro svolto dall’architetto del paesaggio? Si occupa di analizzare, pianificare ed infine progettare parchi, piazze, itinerari ciclabili, giardini pubblici o privati. Verifica la fattibilità di interventi in zone di elevato interesse paesaggistico (esempio parchi nazionali, riserve naturali, boschi, parchi fluviali) nel rispetto della normativa nazionale e regionale vigente sul territorio. Inoltre, si occupa della riqualificazione paesaggistica di ampi spazi mediante interventi che possano fornire soluzioni adeguate alle crescenti problematiche delle città moderne, legate alla necessità di rigenerazione di aree dismesse (ex fabbriche, mattatoi, cascine abbandonate) e a problemi di carattere ecologico ambientale sempre più diffusi.

Le più grandi città europee sono le prime a dare dimostrazione dell’importante ruolo che un architetto del paesaggio ricopre nella società moderna. Cosa rende la città di Amsterdam, Copenaghen, Barcellona, così affascinanti e all’avanguardia? Sicuramente un fascino riconoscibile nella storia, nei caratteristici mulini, nelle grandi opere architettoniche dell’architetto spagnolo Antonì Gaudì, eppure vi è anche una grande cultura di pianificazione, o per meglio dire di “landscape planning”, che ha come obiettivo l’integrazione di funzionalità e comodità con l’ambiente naturale, nel rispetto dell’identità naturale del luogo.
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