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Allarme rosso per gli investimenti nel mattone

I risparmiatori temono una tassa patrimoniale sugli immobili. Il consulente finanziario Alex D’Alessandro presenta i rischi e soluzioni

Fonte immagine: pixabay
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I risparmiatori temono una tassa patrimoniale sugli immobili. Il consulente finanziario Alex D’Alessandro presenta i rischi e soluzioni. 

Gli investimenti nel mattone possono trasformarsi in un problema per i risparmiatori, se non vengono protetti nel modo corretto, soprattutto in caso di una tassa patrimoniale sugli immobili. Il consulente finanziario Alex D’Alessandro presenta i rischi che si potrebbero incorrere a breve e spiega come evitarli.

L’Italia è uno dei paesi con il patrimonio immobiliare più elevato, con circa 7000 miliardi di investimenti nel mattone. Gli scenari nazionali mostrano segnali di evoluzioni importanti, anche in tempi brevi. Tra questi il recente tema dell’adeguamento in termini di sostenibilità energetica: immobili di vecchia generazione dovranno essere ristrutturati o efficientati necessariamente entro il 2030 per poter essere affittati o venduti. Altro aspetto rilevante è la possibilità che lo Stato introduca una tassa patrimoniale sugli immobili. Diventa urgente e strategico, quindi, rivolgersi ad un consulente finanziario per valutare l’impatto che potrebbe avere. “Il mercato immobiliare è un mercato purtroppo in gravi difficoltà – sottolinea il consulente finanziario Alex D’Alessandro – con un eccesso di offerta rispetto alla domanda e il crollo inevitabile dei prezzi. Il rischio di una patrimoniale potrebbe essere alle porte e non è un’operazione applicata solo sui conti correnti, ma può esserlo anche al patrimonio immobiliare con tasse sulle case raddoppiate o triplicate. Potremmo assistere a breve anche ad una riforma del catasto, sappiamo che lo Stato ci sta lavorando. Infine il rischio della patrimoniale può riguardare anche le successioni e le donazioni. Mi sento di affermare che sono vere minacce ‘dietro l’angolo’ delle quali chi possiede più immobili è bene che si tenga informato”.

La difesa del patrimonio immobiliare si presenta come un’urgenza reale per chi ha investito nel mattone negli ultimi 15 anni, perché potrebbe generare nel tempo una crisi di liquidità. Il tema delle successioni e donazioni è tra i più sottovalutati. “Ci sono simulazioni di patrimoni che potrebbero passare in modo improvviso da zero a 200.000-300.000 euro solo di tasse di successione – rincalza Alex D’Alessandro - L’Italia è attualmente l’ultimo paese in area euro con franchigie di un milione per erede, oltre alle quali si paga un 4% sull’eccedenza del patrimonio. In Europa la media è il 25% di tassa di successione. Per quanto ancora rimarrà il 4%? Le franchigie verranno mantenute ad un milione per erede oppure abbassate? Sono temi di cui si sta parlando. La prima cosa da fare è capire che tipo di impatto fiscale potranno avere i propri eredi per far proprio il patrimonio che gli spetta. Il consiglio è di eseguire un check-up per fotografare lo stato attuale del patrimonio familiare e capire l’esborso finanziario e l’impatto fiscale con le attuali aliquote di successione e donazioni. Allo stesso tempo è bene ipotizzare lo scenario in caso di una riforma del catasto e delle successioni e donazioni, raddoppiando l’aliquota e riducendo le franchigie. In questo modo si potrebbe capire cosa comporta in termini economici e di vincoli legali e fiscali per la famiglia”.

 

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