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Tecnocasa: dopo 2020 negativo, in ripresa valori affitti

Il mercato è in ripresa nonostante il persistere della pandemia. Gli studenti si affacciano di nuovo sul mercato

Fonte immagine: pixabay
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Il mercato immobiliare è in ripresa nonostante il persistere della pandemia. Gli studenti si affacciano di nuovo sul mercato, è boom di affitti. 

Uno dei segmenti di mercato su cui si è avvertito maggiormente l’impatto del Covid è quello delle locazioni residenziali. Il ricorso alla didattica a distanza e allo smart working ha tenuto nei loro luoghi di origine molti studenti e lavoratori fuori sede, determinando così un’offerta maggiore e una minore domanda. Ad alimentare l’offerta ci sono anche numerosi immobili che, affittati negli anni scorsi tramite short rent, sono adesso immessi sul canale residenziale al fine di recuperare parte delle spese. Queste le considerazioni dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa che ha preso in esame il comparto delle locazioni residenziali.

“Dopo un 2020 che ha chiuso con un importante calo dei canoni residenziali, – afferma Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – nel primo semestre del 2021 si iniziano a vedere i primi segnali di inversione di tendenza: stabili i canoni dei monolocali, +0,4% il rialzo dei canoni dei bilocali e +0,3% quello dei trilocali. Si riscontrano comunque valori in diminuzione in città come Milano, Bologna, Roma e Firenze, le metropoli che più di tutte le altre hanno sofferto il ridimensionamento dei flussi turistici, degli studenti e dei lavoratori fuori sede. Nei capoluoghi di provincia, al contrario, i valori degli affitti hanno invece continuato a crescere”.

Si conferma la maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, ben arredate, posizionate in zone servite e luminose. Sempre elevata l’attenzione ai costi condominiali. Nel primo semestre del 2021 il 73,8% degli inquilini ha compiuto una scelta abitativa, optando volutamente per la locazione o non potendo acquistare. C’è una lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale era del 74,7%. Diminuiscono anche i lavoratori fuori sede che passano da 22,6% a 22,4%. Nel periodo pre-Covid la percentuale si attestava a 25,9%. Aumenta invece, nella prima parte del 2021, la percentuale di chi affitta per studio, il 3,8% dei contratti stipulati.

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