Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com

Edilizia, in allarme l'intero settore: 9 aziende su 10 irregolari

Dall'Ispettorato lente puntata sui subappalti che rappresentano spesso un buco nero della sicurezza

  • lavori in cantiere

Nove aziende su dieci sono state segnalate come irregolari dall'Ispettorato del Lavoro. Trovate irregolarità di vario tipo: illeciti formali, lavoro nero, sfruttamento dei lavoratori, caporalato, violazioni delle misure di sicurezza e prevenzione o delle norme sui contratti di subappalto.

Stefania Ascari, deputata del Movimento 5 Stelle, ha deciso di prendere di petto la questione sollevata dall'Ispettorato del Lavoro nel dipanare le cifre riguardanti le verifiche effettuate dallo stesso Ispettorato sulle aziende attive in Italia nel comparto edile. Senza giri di parole la Ascari ha sottolineato
"Su dieci aziende dell’edilizia controllate, nove non erano in regola". Sono un campanello d’allarme le parole di Bruno Giordano, direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro. "Questo è il risultato della nostra vigilanza straordinaria, effettuata dal 30 agosto a metà dicembre; parliamo di centinaia di aziende ispezionate ogni mese, in tutto alcune migliaia. Nel 90% dei casi sono state trovate irregolarità di vario tipo: illeciti formali, lavoro nero, sfruttamento dei lavoratori, caporalato, violazioni delle misure di sicurezza e prevenzione o delle norme sui contratti di subappalto. "E proprio i subappalti sono il buco nero della sicurezza in campo edile, perché viene assunta manodopera irregolare e senza formazione adeguata" commenta Ascari.
"Quello che mette davvero a rischio gli operai è la mancanza di consapevolezza dei rischi che corrono, a causa della mancata formazione. Quest’ultima dovrebbe essere garantita agli operai, mentre spesso viene ritenuto un costo sui cui risparmiare". Giordano denuncia anche l’esistenza di un mercato della “falsa formazione”, con finti attestati, per far risultare in regola lavoratori senza nessuna preparazione. "Per quanto riguarda il settore edile in commissione Bilancio è stata raggiunta un'intesa sull'Apesociale per gli operai edili riducendo la soglia dei contributi da 36 a 32 anni, in combinato disposto con i 63 anni di età anagrafica. Una modifica che va nella giusta direzione, un buon inizio, ma il nostro lavoro deve proseguire ed essere più capillare".
Se vuoi commentare questo articolo effettua il login.