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Riforma Fiscale, il catasto nella riforma fiscale non va

Le associazioni del settore immobiliare chiedono di stralciare il catasto dalla riforma fiscale predisposta dal Governo

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Le associazioni del settore immobiliare hanno chiesto lo stralcio dalla delega fiscale della norma relativa alla revisione del catasto. 

Stralciare la revisione del catasto dalla riforma fiscale. È l’appello che lanciano al Parlamento le associazioni rappresentative della proprietà immobiliare, delle imprese del settore, degli agenti immobiliari e degli altri professionisti del comparto.

Il mondo immobiliare ha bisogno di fiducia, più che mai in questa fase in cui l’economia prova a ripartire dopo quasi due anni di pandemia e con una situazione sanitaria ancora incerta. Nel disegno di legge delega presentato dal Governo, invece, si esplicita addirittura l’intento di rivedere il catasto al fine di adeguarsi alla richiesta della Commissione europea di compensare con una maggiore tassazione sugli immobili il minor prelievo su altri comparti.

Il solo annuncio della revisione del catasto ha già determinato effetti negativi sulle scelte di investimento di famiglie e imprese, con riflessi anche sull’atteggiamento degli investitori esteri. Il mercato – com’è normale – ragiona con la sua testa e non si lascia convincere né dalle dichiarazioni pubbliche rassicuranti né, tantomeno, da clausole di stile come quella della non valenza fiscale della revisione.

“Ci appelliamo al Parlamento – dichiarano i Presidenti di ASPESI, CONFASSOCIAZIONI REAL ESTATE, CONFEDILIZIA E FIAIP – affinché disponga lo stralcio dalla delega fiscale della norma relativa alla revisione del catasto, così rispettando la decisione dallo stesso Parlamento assunta lo scorso 30 giugno, con l’approvazione del documento di indirizzo delle Commissioni Finanze del Senato e della Camera.

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