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Il Piano Casa, una legge per riqualificare immobili e quartieri

Resta uno strumento per migliorare un edificio in deroga alle leggi vigenti

Fonte immagine: Capri23auto
  • casa in costruzioni

C’era una volta il Piano Casa. E sì, perché da quando è stato attuato per la prima volta col Decreto del 2008, ratificato successivamente il 31 marzo 2009 con l'accordo fra Stato e Regioni, il Piano Casa ha vissuto diverse stagioni di proroghe. Innanzitutto, con l’accordo tra enti pubblici le Regioni –che ricordiamo legiferano in assise- approvano specifiche norme in materia urbanistica atte a promuovere e sostenere quanto viene indicato dal governo centrale. 

C’era una volta il Piano Casa. E sì, perché da quando è stato attuato per la prima volta col Decreto del 2008, ratificato successivamente il 31 marzo 2009 con l'accordo fra Stato e Regioni, il Piano Casa ha vissuto diverse stagioni di proroghe. Innanzitutto, con l’accordo tra enti pubblici le Regioni –che ricordiamo legiferano in assise- approvano specifiche norme in materia urbanistica atte a promuovere e sostenere quanto viene indicato dal governo centrale. 

Innanzitutto va specificato che il Piano Casa opera su due sentieri ben distinti, quello che riguarda l’edilizia pubblica residenziale sovvenzionata e ovviamente l’edilizia privata. Nel primo caso rientrano nell’oggetto del Piano Casa programmi di stanziamenti fondi per famiglie a basso reddito, studenti fuori sede, particolari classi svantaggiate; nel secondo caso invece il Piano Casa permette la demolizione di abitazioni per una migliore ricostruzione ed eventualmente anche l’ampliamento volumetrico in deroga agli strumenti urbanistici vigenti.

Infatti, la questione che poi si apre all’interno del dibattito del Piano Casa è che nel tempo tra proroghe regionali e direttive nazionali si è creata una sorta di giungla normativa che va a cozzare, creando inevitabili difficoltà al cittadino, alle singole disposizioni comunali. Comunque, ogni Regione ha disposto il proprio personale Piano Casa a seconda del suo territorio, quindi è consequenziale che le norme vigenti varino fra enti regionali. Va detto per chiarezza che il Piano Casa abbraccia una serie di normative a carattere straordinario, che ha efficacia in un lasso di tempo determinato, che va oltre altre leggi regionali e regolamenti comunali contrastanti con lo stesso.

Non solo, il termine è diventato un chiaro riferimento per tutti quegli interventi normativi che riguardano l’accesso al credito per inquilini morosi incolpevoli, oppure il piano di ristrutturazione con adeguamento sismico di alloggi popolari, la possibilità di riscattare l’alloggio popolare, come fu l’adeguamento successivo disposto dal decreto legge n. 47/2014.

Si può facilmente immaginare che il Piano Casa è stato varato per rilanciare il settore edile e per andare incontro alle esigenze dei cittadini in termini residenziali, offrendo l’opportunità di riqualificare nuclei abitativi, centri storici, quartieri, anche se poi l’intervento previsto dal Piano Casa risulta inapplicabile per aree che non sono edificabili, edifici abusivi, immobili soggetti a vincoli o a rischio idrogeologico.

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