Elettrodomestici, nuove etichette per il consumo. Cosa cambia in bolletta
Una nuova classificazione per il risparmio energetico delle famiglie italiane
Dopo 23 anni cambia la classificazione dei consumi energetici degli elettrodomestici. Dal 1° marzo 2021 infatti, l’etichetta con le lettere da A a G che abbiamo imparato ad associare alla spesa più o meno onerosa in bolletta, è stata aggiornata. E lo fa per aiutare i consumatori a cogliere anche le piccole differenze tra le proposte in commercio e le reali performance dei singoli prodotti.
Dopo 23 anni cambia la classificazione dei consumi energetici degli elettrodomestici. Dal 1° marzo 2021 infatti, l’etichetta con le lettere da A a G che abbiamo imparato ad associare alla spesa più o meno onerosa in bolletta, è stata aggiornata. E lo fa per aiutare i consumatori a cogliere anche le piccole differenze tra le proposte in commercio e le reali performance dei singoli prodotti.
Con l’innovazione tecnologica degli ultimi anni sempre più veloce e impattante, infatti, l’etichetta obbligatoria sui nostri frigoriferi, lavatrici, televisori, è stata ritenuta obsoleta e non più adatta a classificare correttamente il tipo di consumo effettivo dei singoli elettrodomestici domestici, ormai tutti progettati per rientrare nella classe di maggior risparmio energetico. Ecco dunque la scomparsa del simbolo ‘+’, al fine di aiutare l’acquirente che un forno a microonde nuovo o è efficiente al massimo, come previsto dai parametri che continuano ad esprimersi nelle lettere da A a G e che oggi diventano molto più rigidi e particolareggiati, oppure semplicemente non lo è.
Quindi o è classe A (il top del risparmio energetico) o consuma sensibilmente di più ogni lettera che scala, fino alla G che denota il massimo assorbimento energetico.
Per dare un’idea dell’entità del risparmio in bolletta in base alla precedente classificazione, sostituendo un condizionatore di classe B con uno di classe A+++, si raggiunge un contenimento di spesa di circa 100 euro annui. Il che, come emerge da un sondaggio di Facile.it commissionata agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat, è uno dei criteri di scelta per l’acquisto di nuovi elettrodomestici che interessa ben il 95% del campione, che dichiara come questa sia un’informazione importante.
Ecco perché dal 1° marzo e fino al 30 novembre, le vecchie etichette continueranno a coesistere insieme alle nuove (che diventeranno le sole a partire dal 1° dicembre 2021) così da permettere all’acquirente di prendere confidenza col nuovo sistema di classificazione energetica e non trovarsi spiazzato di fronte ai nuovi parametri. Infatti a pochi giorni dall’introduzione di questa novità, sempre dall’indagine di Facile.it, risulta che quasi il 70% degli intervistati, cioè circa 30 milioni di italiani, non è a conoscenza di questo cambiamento.
Dal 1998, anno in cui diventò obbligatorio apporre l’etichetta su ogni elettrodomestico, gli acquirenti hanno imparato gradualmente a servirsene per valutare la scelta in base a diversi criteri, arrivando a considerare come ‘molto importante’ la classe energetica sia per il risparmio economico (63% del campione) sia energetico (32%). D’altronde la voce ‘risparmio in bolletta’ merita obiettivamente attenzione se pensiamo che il frigorifero, da solo, consuma tra il 10 e il 15% su base annua di una famiglia media.