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Bonus Facciate, la proroga resta a rischio

Nel Nadef del Governo Draghi non c’è menzione di allungamento dei termini e le speranze restano legate alla prossima legge di bilancio

  • Facciate colore

Superbonus 110% sì, Bonus facciate ni. Nel Nadef varato dal Governo non c’è traccia della proroga del bonus che ammortizza la spesa per il rifacimento della superficie esterna dell’abitazione. 

Nel documento di Economia e Finanza (Nadef) approvato dal Governo Draghi lo scorso 29 settembre e contenente tutte le linee guida che tendono a misurare lo stato dell'economia del Paese e a disegnare gli scenari futuri per la crescita si parla anche di bonus edilizi.

Nel Nadef emerge la direttrice di continuare a far crescere l'economia italiana grazie proprio alla proroga dei bonus, su tutti il Superbonus 110% che è stato rinnovato a tutto il 2023.

Lo stesso Nadef però non fa menzione di altri bonus e agevolazioni il cui destino è quindi ad oggi del tutto aleatorio, con le scadenza precedentemente fissate al dicembre del 2021.

Tra questi il bonus facciate ovvero la detrazione fiscale pari al 90% dell’importo sostenuto per rifare la facciata di casa e le altre parti esterne visibili dalla strada.

Il successo del bonus facciate, nonostante la percentuale riconosciuta in agevolazione sia solo del 90%, è stato decretato dai criteri di concessione dell’agevolazione che, al contrario del superbonus, non è vincolata all’efficientamento energetico dell’edificio.

Il bonus facciate così come altri bonus edili, dovranno quindi attendere a questo punto, per una loro eventuale proroga, il varo della Legge di Bilancio 2022 prevista per il prossimo mese di dicembre.

Ad oggi la scadenza del bonus facciate è prevista al 31 Dicembre 2021 ma le prime novità potrebbero arrivare già dal prossimo mese di Novembre, periodo nel quale la bozza della Legge di Bilancio in approvazione inizia a circolare.

Voci di corridoio lasciano comunque intravedere spiragli positivi proprio per il bonus facciate. Per gli altri potremmo invece essere giunti al capolinea. Per quanto fondamentali a muovere il mercato, essi sottopongono le casse statali ad uno stress non indifferente.

Per coprire l’importo erogato in bonus, che l’utente finale può fruire come detrazione fiscale diretta o con le modalità della cessione del credito o ancora dello sconto in fattura, lo Stato deve destinare ingenti risorse a coprire l’esborso andando ad assorbire cospicue fette del recovery plan.

 

 

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