Ikebana, l'antica arte dei fiori viventi per creare armonia in casa

Dal lontano Oriente è arrivata negli anni ’60 in Italia un’antica arte giapponese che abbraccia la disposizione dei fiori recisi. Un’arte che è nota col nome di ikebana. Letteralmente la parola ikebana significa ‘fiori viventi’, prende il nome da un cammino di elevazione spirituale seguendo la filosofia Zen. Ed ha un preciso significato di armonia anche per la casa.

In realtà la filosofia dell’arte ikebana ha avuto origine in Cina e India, anche se era riferita a un omaggio floreale nei confronti degli dei mentre soltanto in Giappone raggiunse un’alta formazione artistica. Nelle isole nipponiche si introdusse grazie alla pratica del buddhismo, così le offerte votive floreali raggiunsero una maggiore complessità artistica.

Proprio per questo l’arte dell’ikebana era in origine praticata soltanto dalle classi religiose, finché si diffuse tra tutti i ceti. In origine, il primo stile prese il nome di Rikka, che nella composizione abbracciava sette elementi: i tre rami principali e i quattro secondari. In seguito fu elaborato uno stile più semplice, il Nageire, seguì il Seika (una sorta di Rikka semplificato) ma meno austero del Nageire. Successivamente si formarono varie scuole e varie correnti, dove ognuno inevitabilmente seguì un proprio stile, che variava dall’utilizzo di vasi diversi, sassi, rami e altre essenze naturali.

Infatti, l’ikebana non è soltanto composta dai rami ma anche da foglie, erbe, fiori, sempre disposti a formare un triangolo. Nel suo significato spirituale il ramo più lungo tocca il cielo, il ramo più corto invece rappresenta la terra e il ramo al centro è l’uomo: sono elementi che si armonizzano per formare l’universo.

Va fatto un distinguo a parte per quelle composizioni floreali che si preparano per la cerimonia del the, che sono di dimensioni ridotte.