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Immobili all'asta, boom nel secondo semestre 2020

Il rapporto del Centro Studi Sogeea certifica l'aumento di oltre 1/3

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Per quanto riguarda le case private, la maggior parte di quelle finite all’asta è perché i proprietari non sono riusciti più a pagare, proprio a causa dell’acuirsi della crisi, le rate del mutuo. In questi numeri non ci sono solo case private ma anche strutture ricettive e perfino castelli e conventi.

Nel report presentato nella Sala Caduti di Nassirya del Senato dal direttore del Centro Studi Sogeea, si legge come la crisi Covid abbia aumentato esponenzialmente il numero degli immobili finiti all’asta. Dai dati raccolti negli ultimi sei mesi, sembra che il numero degli edifici all’asta sia passato da circa 10.000 di luglio 2020 a oltre 15.000 della fine dello scorso anno con l’incremento quindi di oltre 1/3.

In questi numeri non ci sono solo case private ma anche strutture ricettive e perfino castelli e conventi.

Per quanto riguarda le case private, la maggior parte di quelle finite all’asta è perché i proprietari non sono riusciti più a pagare, proprio a causa dell’acuirsi della crisi, le rate del mutuo.

La lancetta del contatore delle case finite all’asta si è mossa in aumento soprattutto al Nord, dove a trainare la triste graduatoria è la Lombardia con oltre 2.000 immobili. Va male anche nel Lazio dove il numero degli edifici pignorati è salito di oltre 1.500 unità, poco più della Sicilia, terza in graduatoria ma con l’aumento percentuale superiore a tutti, ovvero più di 2,5 volte rispetto all’anno prima, con l’effetto casa vacanza ormai svanito.

Tra le strutture finite all’asta figurano anche 4 castelli, 15 ospedali, 8 teatri e 17 conventi. «I dati riguardanti le categorie - dice Simoncini - evidenziano come il drastico quadro nazionale sia indirizzato verso quelle difficili condizioni da cui, in questo momento, nessuno può fuggire». Impennata anche nel settore alberghiero: in 6 mesi il numero degli immobili finito all’asta è aumentato del 7%. Alberghi, ma anche bed&breakfast, motel, campeggi: la lunga chiusura e il quasi azzeramento dei turisti mettono in ginocchio gli imprenditori che si trovano quindi costretti a rinunciare ai propri immobili. Un immobile su tre è al Nord, ma è il Lazio ad avere il primato delle strutture in vendita con 16 alberghi, seguono Sicilia (15) e Sardegna (13). Il 55% dei complessi turistico-ricettivi finiti all’asta ha un prezzo inferiore al milione di euro.

 

I NUMERI nei 6 mesi dal Luglio 2020 al dicembre 2020

Case all’asta: + 63,5%

Procedure rilevate a fine 2020: 15.146

Procedure rilevate a luglio 2020: 9.262

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