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Energia, nel 2021 i consumi sono tornati sugli standard pre Covid

In Italia consumi di energia primaria in forte ripresa tendenziale (+24%, nel II trimestre, +10% nel I semestre), in linea con i driver

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Anche i dati relativi al secondo trimestre 2021 confermano che il consumo di energia in Italia è tornato sui valori precedenti alla crisi pandemica. Ciò testimonia il rialzo dei livelli di produttività. Urge perciò accelerare la decarbonizzazione delle fonti energetiche. 

L’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ha pubblicato nei giorni scorsi l’analisi trimestrale del sistema energetico italiano. Nello specifico, il documento di sintesi prodotto da ENEA riassume l’andamento del secondo trimestre del 2021 nel Belpaese, ovvero il periodo da aprile a giugno 2021.

Il 2021 è stato finora caratterizzato da una notevole ripresa economica globale, favorita dall’accelerazione delle vaccinazioni Covid-19 e da stimoli fiscali di dimensioni senza precedenti. Anche le valutazioni più recenti del Fondo Monetario Internazionale (fine luglio) confermano una previsione di crescita del PIL mondiale pari al 6% nel 2021, al 4,9% nel 2022, in rialzo rispetto alle previsioni ad aprile. Il PIL dell’eurozona è previsto a +4,6% nel 2021, a +4,3% nel 2022. La ripresa economica ha determinato un forte rimbalzo dei consumi globali di energia, che la IEA prevede in aumento del 4,6% nel 2021, più che compensando la contrazione del 2020, sebbene non neile economie avanzate dove i consumi dovrebbero rimanere inferiori del 3% rispetto ai livelli pre-pandemia. La ripresa dei consumi si è concentrata sulle fonti fossili, con conseguente rimbalzo anche delle emissioni globali di CO2, che a fine anno sono attese su livelli inferiori di appena l‘1% a quelli del 2019. A contrastare queste tendenze vi sono però diversi fattori: la perdurante incertezza sull’evoluzione della pandemia, i fortissimi aumenti dei prezzi delle materie prime, i problemi nelle catene di fornitura delle filiere industriali e nella logistica. Un freno alla ripresa dei consumi di energia può venire poi dalla crescita rapida e senza precedenti dei prezzi del gas e quindi dell’elettricità sui mercati all’ingrosso, dovuta in parte a ragioni contingenti ma supportata anche dai livelli record dei prezzi dei permessi di emissione, destinati a persistere con l’accelerazione delle politiche climatiche.

Anche in Italia la forte ripresa dell’economia, insieme ad un inverno più lungo del precedente hanno determinato nel secondo trimestre dell’anno un rimbalzo record dei consumi di energia (+24% rispetto al II trimestre del 2020, che fu quello maggiormente interessato dalle misure di contenimento della pandemia)

Su base mensile il rimbalzo dei consumi è stato particolarmente accentuato ad aprile (+35%), poi progressivamente più contenuto nei due mesi seguenti (fino al +10% a giugno). Dopo il +1% registrato nel I trimestre, nell’insieme dei primi sei mesi del 2021 si stima una crescita tendenziale del fabbisogno di energia del 10% circa.

L’evoluzione della domanda di energia nel II trimestre risulta coerente con quello dei suoi principali driver. L’indice ENEA che sintetizza l’andamento dei principali driver dei consumi energetici risulta infatti in aumento del 24% sul II trimestre 2020, grazie in primo luogo alla forte ripresa della produzione industriale (+34%) e del PIL (+17%), in secondo luogo al clima, più rigido a aprile e maggio, rafforzando la domanda di riscaldamento, più caldo a giugno, spingendo la domanda di raffrescamento.

In termini di fonti primarie il II trimestre 2021 ha visto in particolare un deciso rimbalzo dei consumi di petrolio (+3 Mtep, +30%), che nel II trimestre 2020 erano stati fortemente penalizzati dal crollo dei volumi di traffico. Aumenti di rilievo hanno riguardato anche il gas naturale (+2 Mtep, +21%), spinto dal clima più rigido, dalla dinamica dell’attività industriale e anche dalla domanda della termoelettrica, e le importazioni nette di elettricità (+1,6 Mtep), quasi quadruplicate rispetto a un anno prima. Si sono invece contratti i consumi di fonti rinnovabili e di solidi (-2% in entrambi i casi).

L’aumento tendenziale dei consumi di energia dei settori di uso finale nell’ultimo trimestre (+25%) è stimato anche superiore a quella dei consumi di energia primaria. Tutti i settori hanno registrato notevoli variazioni positive, ma particolarmente forte è stato il rimbalzo della domanda dei trasporti (quasi 3 Mtep in più), perché il traffico dei veicoli leggeri è risultato quasi doppio a quello di un anno fa, quello dei veicoli pesanti maggiore di circa il 40%. Incrementi decisamente minori, ma comunque percentualmente significativi, hanno riguardato il settore civile (+0,9 Mtep) e l’industria (0,4 Mtep). Nel complesso, nella I metà del 2021 anche i consumi finali di energia sono in aumento di circa il 10% rispetto allo stesso periodo 2020.

La richiesta di energia elettrica sulla rete è cresciuta del 14% rispetto allo stesso periodo del 2020 (+9,5 TWh), quando era diminuita di oltre 11 TWh rispetto all’anno precedente. La ripresa della domanda è da ricercare principalmente nella ripartenza delle attività produttive: l'indice elaborato da Terna che misura i consumi dell’industria energivora è infatti in aumento tendenziale di oltre il 20%. Nella prima metà del 2021 la domanda elettrica è in aumento tendenziale dell’8%, ma resta ancora inferiore di oltre 3 TWh rispetto ai livelli 2019 (-2%). Poiché l’aumento dei consumi elettrici è minore di quello registrato dai consumi di petrolio e gas naturale risulta in lieve riduzione il tasso di elettrificazione del sistema energetico (al 21% circa), che nel 2020 era invece salito di un punto percentuale. Dal lato della generazione, nell’insieme del primo semestre sono in aumento i consumi di gas (+9%), con accelerazione nel secondo trimestre (+16%). E’ in ripresa anche la produzione da solidi, che resta comunque inferiore di circa un terzo rispetto ai livelli pre covid, mentre la generazione da FER è in leggero aumento tendenziale (+1%).

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