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Case Popolari, 2 miliardi dal MIMS per la ristrutturazione

Sono circa 6.000 le palazzine dislocate in Italia oggetto degli interventi; la metà sono nel Mezzogiorno

Fonte immagine: Pixabay
  • soldi euro

Saranno circa 6mila in Italia le palazzine di edilizia popolare oggetto degli interventi di ristrutturazione promossi dal Ministero delle Infrastrutture, finanziati con un fondo di oltre 2 miliardi di euro. 

Ammonta a 2 miliardi di euro la quota destinata dal Ministero delle Infrastrutture alla riqualificazione delle case popolari presenti in tutta Italia.

La quota fa parte del fondo di oltre 7,5 miliardi di euro ripartito tra le Regioni dal Mims: 2 miliardi da destinare al potenziamento delle linee ferroviarie regionali e all’acquisto di nuovi treni più moderni e tecnologici, elettrici e a idrogeno (di cui 500 milioni per il rinnovo del materiale rotabile), 3,4 miliardi per l’ammodernamento e l’efficientamento dei porti e 2 miliardi per la riqualificazione delle case popolari.

La Conferenza Unificata ha dato il via libera a cinque schemi di decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. Il primo, utilizzando le disponibilità finanziarie del Fondo complementare (risorse nazionali) destina 1,55 miliardi di euro per la messa in sicurezza e il potenziamento delle ferrovie gestite dalle Regioni e per il rinnovo dei treni che viaggiano su quelle linee. Il secondo schema di decreto ripartisce tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano 500 milioni del Next Generation Eu per gli anni dal 2021 al 2026, in modo da renderli immediatamente utilizzabili, per acquistare nuovo materiale rotabile elettrico o a idrogeno, anche in questo caso per i servizi regionali. Continua così l’attuazione degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dopo il via libera ai 600 milioni di euro per l’acquisto di autobus ecologici per il trasporto extraurbano e suburbano. Dei 1,55 miliardi di euro per le ferrovie gestite dalle Regioni, ben l’81% pari a oltre 1,25 miliardi è destinato al Sud e il restante 19% (poco meno di 300 milioni di euro) al resto d’Italia. Dei 500 milioni per l’acquisto di nuovi treni, al Mezzogiorno andrà il 50%.

Le risorse per 1,55 miliardi del Fondo complementare andranno a interventi di messa in sicurezza e potenziamento delle infrastrutture ferroviarie che in alcuni casi comprendono anche l’acquisto di treni a idrogeno che viaggiano sulle stesse linee. I nuovi treni elettrici o a idrogeno che saranno acquistati con i 500 milioni del Next Generation Eu andranno direttamente alle Regioni o alle imprese affidatarie dei servizi ferroviari regionali e dovranno obbligatoriamente essere dotati di climatizzazione, rete WiFi utilizzabile dai passeggeri, prese per la ricarica delle biciclette elettriche, sistemi per la rilevazione del numero dei passeggeri a bordo, dispositivi per la localizzazione dei rotabili e di allarme al personale con citofonia, videosorveglianza interna ed esterna attraverso telecamere e monitor.

Entro il 31 dicembre 2021 sarà disponibile l’elenco di 6mila palazzine in tutta Italia che beneficeranno degli interventi. Inoltre, sono stati anche previsti l’acquisto e la locazione da destinare alla sistemazione temporanea degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica oggetto di riqualificazione. Alle regioni del Mezzogiorno è stato assegnato il 40% delle risorse stanziate, sono state definite le modalità di erogazione dei finanziamenti e individuate le modalità di monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi.  

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