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I sampietrini, dal centro delle città agli esterni di casa

Utilizzati da secoli per strade e piazze dei borghi caratteristici, i sampietrini arrivano anche negli spazi esterni delle abitazioni

Fonte immagine: Pixabay
  • sampietrini a Roma

Varietà di messa in posa, possibilità di alternare diversi colori e caratteristiche meccaniche e fisiche, rendono i sampietrini una soluzione particolarmente adatta, esteticamente piacevole e relativamente economica per allestire gli spazi esterni di un’abitazione. 

Dalle strade dei borghi più caratteristici d’Italia agli spazi esterni delle abitazioni private il passo è breve. O meglio, è quello mosso dai sampietrini, tipo di pavimentazione un tempo assai utilizzata per le strade carrabili e non dei centri storici dei borghi medievali e rinascimentali (quando a dire il vero si cominciò a virare su lastroni di basalto), poi sacrificata proprio perché poco adatta ad un traffico elevato fatto di automobili e infine reinventato come pavimentazione esterna di abitazioni private.

I sampietrini sono dei cubi in pietra naturale caratterizzati da una messa in posa assai laboriosa ma che offre risultati eccellenti.

La lavorazione e messa in posa dei sampietrini fa parte della storia d’Italia, basti pensare a Piazza San Pietro a Roma.

I sampietrini sono diffusi in tutta Italia, con alcune leggere varianti relative alla dimensione dei blocchetti, al materiale utilizzato, alle modalità di posa in opera e alla loro denominazione legata, come sampietrini, appunto alla piazza di fronte alla Basilica più famosa del mondo.

I vantaggi dei sampietrini sono tanti e innegabili: sono economici, resistenti, duraturi,facilmente reperibili in caso di necessità, piacevoli esteticamente e compatibili con qualsiasi contesto ambientale; garantiscono inoltre una buona permeabilità e un buon drenaggio del terreno in caso di pioggia o accumuli di neve.

Si caratterizzano inoltre per una buona elasticità e resistenza alle vibrazioni, ma la superficie irregolare li rende inadatti al passaggio di veicoli veloci per la loro rumorosità.

Nelle abitazioni private vengono utilizzati per la creazione di pavimenti da giardino, per vialetti pedonali o auto pertinenziali; ma anche per la realizzazione di marciapiedi, pubblici o privati e la finitura di cortili e spazi comuni condominiali.

Nel pubblico vengono impiegati per pavimentazioni stradali di zone pedonali, come piste ciclabili o vie del centro storico, caratterizzate quasi sempre da un traffico non molto intenso a velocità ridotta.

Il materiale da cui vengono ricavati sono le rocce particolarmente dure e non porose, che hanno grande resistenza meccanica e resistenza usura e generalmente di origine vulcanica: i più diffusi sono in porfido, ma ce ne sono in gneis, granito, trachite e basalto.

Le dimensioni sono molto variabili e indicative, dai 4 ai 10 centimetri di lato, comunque a forma quadrata ma essendo spaccati manualmente con un colpo secco, non hanno lati perfettamente rettilinei e dimensioni precise.

Per questo diventa fondamentale la messa in posa che si basa su vari schemi e possibilità. Le principali possibilità di messa in opera sono quella a file dritte o in file ortogonali, con un effetto a scacchiera molto adatto soprattutto ai pavimenti moderni per esterni; ma anche a cerchi concentrici, ad archi contrastanti, dall'andamento simile a un'onda stilizzata. Meno comuni sono le pose a ventaglio, caratterizzata da forme semicircolari simili a scaglie o a coda di pavone, simile alla posa a ventaglio ma con ciascun settore delimitato da una fila di cubetti di colore contrastante.

Gli schemi di posa e la possibilità di utilizzare più colori, permettono di creare effetti decisamente accattivanti.

Per una buona resa e durata è fondamentale la preparazione del fondo che normalmente è formato da numerosi strati e risulta molto simile a quello adottato per gli autobloccanti.

La fase successiva consiste nella vera e propria sistemazione dei cubetti, che vengono posizionati manualmente uno per volta secondo un disegno prefissato, normalmente aiutandosi con delle guide costituite da fili ben tesi e regoli di legno.

Ogni sampietrino viene infisso saldamente nel sottofondo fino alla quota di calpestio battendolo leggermente con un martello o un mazzuolo in legno. Una volta completata l'intera pavimentazione si passa alla stuccatura delle fughe. L'ultima fase di lavorazione è il lavaggio mediante la spruzzatura di acqua per eliminare la sabbia o il cemento in eccesso. 

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