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La piscina non è un bene di lusso

La realizzazione di una piscina in giardino non trasforma automaticamente la classe catastale dell’immobile

Fonte immagine: Pixabay
  • donna in piscina

Se il freno a realizzare una piscina in giardino è quello di ritrovarci di fronte a un salasso fiscale, possiamo prendere un respiro e cominciare a progettare la realizzazione del nostro sogno fuori casa. Seppre mantenendo dei parametri. 

Più che il costo stesso di realizzazione, a far desistere i più dall’idea di dotare la propria abitazione di una piscina, c’è il timore delle tasse. Un timore che, come vedremo, è spesso infondato.

Prima considerazione da fare è che non esiste una tassa da pagare per chi decide di costruire una piscina in giardino.

O meglio, non esiste una tassa diretta sulla presenza della piscina in giardino, ma esistono delle tasse che possono scattare “per colpa” della piscina.

La presenza di una piscina privata potrebbe far scattare il passaggio di categoria catastale e rendere necessario il pagamento dell’IMU (che non è normalmente dovuto per le prime case) con immobile di lusso.

Ma questa tassa non è dovuta in automatico in tutti i casi; come accennato prima, dipende dall’accatastamento della piscina o, meglio, dalla categoria di accatastamento dell’immobile.

Quando l’abitazione risponde alle caratteristiche di immobile di lusso potrebbe essere necessario dover pagare la tassa di possesso sulla casa. La presenza di una piscina, in sé, non determina tutti i requisiti necessari per l’accatastamento dell’immobile tra le case di lusso.

La piscina non può essere realizzata senza le necessarie autorizzazioni. Va infatti accatastata.

Si parla di accatastamento piscina privata o accatastamento di piscina uso familiare quando la piscina è a servizio di un’abitazione e va considerata, quindi, di pertinenza dell’abitazione stessa.

Per realizzare la piscina bisogna quindi modificare la planimetria dell’immobile che deve riportare, in scala, la presenza della piscina.

Come premesso, l’aggiunta della piscina al giardino di pertinenza della casa non va a modificare la categoria catastale. Anche se la piscina non va a cambiare la tipologia catastale può comunque aumentarne la classe.

Spieghiamo: la “categoria catastale” altro non è che la “tipologia di casa”. All’interno delle varie categorie catastali ci sono ulteriori classificazioni che servono a distinguere gli immobili in base al livello delle finiture, delle dotazioni e dei servizi. L’accatastamento della piscina non fa modificare la categoria catastale ma influenza la classe.

piscina

Come premesso, la piscina in sé non fa scattare un passaggio di categoria catastale quindi nella gran parte dei casi non c’è da preoccuparsi: la piscina non renderà l’abitazione accatastabile come “casa di lusso”.

Le case di lusso sono quelle accatastate nelle categorie:

A1 – edifici di tipo signorile

A8 – immobile in ville

A9 – castelli e palazzi di pregio storico artistico

Per rientrare in una di queste categoria, seguendo le normative di riferimento, la piscina privata o a uso plurifamiliare di pertinenza all’immobile dovrebbe avere una superficie superiore agli 80 metri quadrati. 

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