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Le diverse tipologie di giardini

Giardini italiani, francesi, inglesi, cinesi e indiani: dalla rigidità geometrica agli stagni e al selvaggio ricreato

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  • fascino e suggestione nelle differenti tipologie di giardini

Diverse sono le tipologie di stili di giardini, nate per evadere, rifugiarsi, contemplare, dalle rigide forme geometriche francesi alla presenza di forme gotiche inglesi alla presenza acquatica di quelli indiani. 

Il giardino come parola ha radice indogermanica, Gart o Hart, con il significato di "cingere, circondare", riferendosi a uno spazio progettato e perimetrato con coltivazione botanica. Anche la radice latina e greca dà il senso di chiusura, perché in hortus e kepos si indica sempre uno spazio delimitato, tanto che i latini per indicare il vivaio utilizzavano il termine "viridarium" per coltivare nuove piante, mentre il "pomarium" era il frutteto, il "nemus" una boscaglia dove si celebravano riti sacri.
Eppure i giardini nascono con l’obiettivo di coltivare piante di frutto e da fiore oppure ornamentali, sorgono in prossimità di edifici privati o pubblici, e quando sono isolati prendono il nome di parco se estesi. Da non confondere il giardino con l’orto, perché è quella porzione di terra dove si coltivano ortaggi a scopo alimentare (orticoltura).
Ma nel mondo sono famose le forme dei giardini, tant’è che si sono tramandate nel tempo le idee di giardino all’italiana, all’inglese, alla francese, alla cinese e all’indiana. 
Vediamoli. 

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Giardino italiano - Col ritorno al gusto classico ecco nascere nel ‘500 il giardino all’italiana, con attenzione per le forme geometriche, con i viali usati come assi prospettici per collegare le vaie porzioni di giardino, con particolare predilezione agli effetti panoramici grazie a giardini pensili, terrazze, scenografiche scalinate. Piante e minerali sono al servizio dell’uomo. 
L'evoluzione anche culturale un secolo dopo ecco che la forma perfetta cinquecentesca viene modificata e ammorbidita: il giardino barocco presenta aiuole e terrazze che solo vicino al palazzo mantengono il rigore geometrico, poi le forme si fanno più sinuose e compaiono ovali e forme irregolari morbide. Tra i diversi esempi di giardino all'italiana si citano il Giardino di Boboli a Firenze e il parco della Reggia di Caserta con la tipica struttura barocca a gradoni e caratterizzato da una prima zona di aiuole poi da grandi cascate e fontane che scendono dalle colline circostanti. 

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Giardino francese - In Francia, alla corte del Re Sole, quando Versailles rivaleggia con il castello di Vaux-le-Vicomte per i giardini, progettati da André Le Nôtre, nasce la denominazione di giardino alla francese. Comunque l'arte dei giardini in Francia è fortemente influenzata dal Rinascimento italiano e dai giardini all'italiana. 
Il giardino francese si differenzia da quello italiano principalmente per la mancanza di terrazzamenti, per via della morfologia del suolo francese, solitamente pianeggiante, e i pendii dolci, un grande studio sulle viste prospettiche con ampissimi viali necessari alle passeggiate in carrozza del cerimoniale reale e grandi canali d'acqua e, non ultimo, una vegetazione che prevale sull'architettura, ovvero scenografiche quinte di boschi (lontane, ma sempre presenti). Caratteristica tipica dei giardini alla francese è l'uso dei cosiddetti parterre de broderie, ricami disegnati su sabbie colorate (bianche, rosse, gialle, beige) usando piccole siepi, solitamente di bosso nano.

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Giardino cinese - Il giardino cinese è un giardino che ricrea un paesaggio in miniatura idealizzato, cercando di esprimere l'armonia che dovrebbe esistere fra l'uomo e la natura, in nome di un equilibrio tra rocce (levigate e scolpite) e alberi (tagliati e ridotti). Un equilibrio arricchito da mura, bacini, fiori in nome di una contemplazione filosofica, attraverso però una serie di sentieri tortuosi, ponti e gallerie a zigzag. L’idea della loro realizzazione affonda nella radice di creare un mondo irreale, dove rifugiarsi per riflettere, pregare o cercare il contatto col divino senza l’affanno del quotidiano umano. 

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Giardino inglese - E proprio il giardino cinese influenzerà sia quello zen giapponese che quello inglese, quasi rivoluzionato nel XVIII secolo, tanto che prenderà il nome di giardino paesaggistico, simbolo del movimento romantico. Infatti, il giardino inglese è completamente opposto ai giardini alla francese e all'italiana, ha come caratteristica principale l'illusoria apparenza di essere un territorio naturale, quasi selvaggio, contrapposta alla rigidità del giardino francese. Gli architetti del verde inglesi aboliscono l'ars topiaria, i terrazzi, i boschetti, le aiuole e i canali per sostituirli con un giardino con dolci pendii, alberi isolati o a gruppi, ruscelletti e addirittura false rovine romane, gotiche o tempietti che si specchiano su piccoli laghi. Nasce il landscaping, l'arte di fondere il giardino con il paesaggio, chiamati anche georgiani. 

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Giardini moghul - I giardini moghul indiani sono l'insieme dei giardini realizzati dagli imperatori moghul secondo i canoni dell'architettura islamica: il risultato tradisce importanti influenze dai giardini persiani e da quelli timuridi. Tali giardini si sviluppavano su tracciati rettilinei, molto spesso all'interno di aree cintate, caratterizzati da stagni, fontane e canali.

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