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Superbonus incluso nel bonus 75 che nel 2023 ne assorbirà altri

Il PNRR assicura la super detrazione solo per tutto il 2022; la proroga al 2023 è legata alla nuova Legge di Bilancio

Fonte immagine: Pixabay
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Un bonus unico ingloberà tutti i bonus per le ristrutturazione nel 2024 ma già a partire dall'anno prima, comincerà ad assorbire le altre detrazioni previste per le varie ristrutturazioni.

Il Superbonus 110% ci sarà per tutto il 2022. Questa è la certezza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La proroga al 2023 è affidata ad un eventuale emendamento della prossima Legge di Bilancio. E per il 2024, invece?

Per il 2024 il Parlamento è al lavoro per una modifica di tutti i bonus ristrutturazione, o meglio per riunirli tutti in un unico bonus 75% a concessione graduale a seconda dell’impatto ambientale che verrà determinato dall’intervento messo in cantiere.

Superbonus 110%

La soglia del 75% sarà quindi concessa per gli interventi capaci di far fare all’edificio oggetto dell’intervento stesso il doppio salto di categoria energetica, determinando quindi un suo sensibile aumento di capacità di risparmio energetico e quindi di impattare di meno sull’ambiente.

Man mano che il miglioramento energetico dovesse essere inferiore, allo stesso modo calerà la percentuale di detrazione concessa sul totale della spesa sostenuta.

La buona notizia è che il nuovo bonus unico al 75% dovrebbe avere una pratica di accesso decisamente più snella rispetto all’attuale superbonus 110% con una maggiore facilità alla concessione dell’agevolazione proprio in virtù della premialità progressiva del nuovo bonus.

Oltre al Superbonus 110%, a risentire del taglio sarà l’attuale bonus facciate che permette oggi di accedere ad un’agevolazione del 90% sulla spesa sostenuta senza vincoli energetici da raggiungere.

Il Bonus 75 dovrebbe fare il suo ingresso in scena in due periodi; in sostituzione del Superbonus 110% solo a fine 2023 mentre in sostituzione di tutti gli altri come aliquota unica al 75% per le altre agevolazioni ristrutturazione, come il bonus facciate, potrebbe entrare in vigore da prima. 

A dettare la fine del Superbonus 110% sono soprattutto due motivi: il primo è economico perché i fondi a disposizione dello Stato non permetteranno di proseguire a concedere il rimborso superiore alle spese sostenute, ciò farà venire meno probabilmente l’interesse degli enti creditizi a sobbarcarsi le pratiche di acquisizione del credito (cessione per il cliente) proprio in virtù del 10% di profitto; poi, un solo bonus per tutti gli interventi edilizi renderà unica anche la procedura di accesso all’agevolazione. 

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