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La decorazione di una casa, dall'esterno all'interno e viceversa

Decorazione definisce un termine che allude all’ornamento, all’addobbo, all’abbellimento e anche all’adornamento

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  • Casa Behrens a Darmstat.jpg

Decorazione definisce un termine che allude all’ornamento, all’addobbo, all’abbellimento e anche all’adornamento. Termine che mentre viene ancora utilizzato per l’arredamento interno dell’alloggio, è del tutto scomparso dalle facciate degli edifici contemporanei. All’interno dell’abitazione ha ancora un suo significato positivo, apprezzato ed idoneo a definire una colorazione di una parete o di un ambiente, ma anche a coordinare una composizione di oggetti su mensole o piani di appoggio.

Certo non si pensa più a cornici a stucco, che si rincorrono dalle pareti ai soffitti, pannelli e specchiere con amorini o elementi vegetali dai lunghi petali e gambi contorti e neanche arazzi posti alle pareti, ma condizionati da ambienti diventati sempre più funzionali, per non definirli essenziali e ridotti, dalla cultura post razionalista del dopoguerra e dall’esigenza di fornire una casa per tutti, la decorazione è scomparsa dall’arredo. Ambienti squadrati, pareti lisce, bianche, colori sobri a volte pastello, se si esagera, arredi lineari con gli stessi colori, dove il legno e quasi del tutto scomparso o quello che ne è rimasto è nascosto, coperto da sottili pellicole per nobilitarne le essenze tenute insieme con i collanti. Per non parlare anche delle plastiche che hanno invaso non soltanto i mari ma gli spazi abitativi, anche quando utilizzate da design affermati. L’abitudine alla sobrietà ad un’eleganza spartana e senza fronzoli, non si conosce più l’odore della bottega artigianale, ma la scelta avviene su internet e questi arrivano direttamente smontati e imballati, con tanto di manuale di montaggio.   Inutile ricordare che una delle industrie più fiorenti dell’arredo, l’Ikea ha improntato il successo eliminando ogni possibile decoro dagli oggetti prodotti, non solo e soltanto per un fatto di stile ma per una ragione essenzialmente economica. L’architetto Adolf Loos estremo avversario della decorazione, nel testo “Ornamento e delitto” raccoglie una serie di articoli che mettono in discussione gli stili del passato e l’uso della esuberante decorazione della Vienna di fine XIX secolo: “…l’ornamento è forza di lavoro sprecata e perciò è spreco di salute. E così sempre stato. Ma oggi significa anche spreco di materiale, e le due cose insieme significano spreco di capitale”. Quella stessa semplificazione del gusto che oggi è avvenuta all’interno dell’abitazione è stata applicata nelle facciate degli edifici, dove cornici, cornicioni, lesene, paraste, statue, fregi e stucchi sono scomparsi. Con questo non si vuole rimpiangere un passato né avversare la tecnologia che permette realizzazioni rispondenti alle esigenze della contemporaneità ma è lecito ricordarsi con affetto i motivi della tradizione e della memoria, ammirare con stupore un unicum in cui interno ed esterno dell’abitazione si intersecavano. Trattasi della “Casa Behrens a Darmstat” realizzata nel 1900 dall’architetto Peter Behrens per il proprio nucleo familiare. Il progetto ha interessato ogni particolare: all’esterno con giardino, portone e finestre, cancelli e serrature, maniglie, all’interno dove ha disegnato ogni mobile, con vasi, tovaglie, porcellane, posate, bicchieri, tendaggi e biancheria fin ad includere anche una la coperta per la camera del letto della figlia. “Tutto quel che appartiene alla vita deve ricevere bellezza”, parole sue.

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