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Il 1° maggio tra morti sul lavoro fantasma e salari minimi

La denuncia da parte di Alfonso Luzzi che chiama tra i morti anche quelli 'per' lavoro e non solo 'sul' lavoro

Fonte immagine: pixabay
  • Ricognizione in cantiere squadra al lavoro

"I morti sul lavoro non sono solo quei mille all’anno registrati dalle statistiche, ad esempio ce ne sono 500 che perdono la vita nel tragitto casa-lavoro e 60 membri delle forze ordine che ogni anno si suicidano per motivi di lavoro”. Così Alfonso Luzzi, segretario generale della Feder.Agri. 

"I morti sul lavoro non sono solo quei mille all’anno registrati dalle statistiche, ad esempio ce ne sono 500 che perdono la vita nel tragitto casa-lavoro e 60 membri delle forze ordine che ogni anno si suicidano per motivi di lavoro”. Così Alfonso Luzzi, segretario generale della Feder.Agri, ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli.

“Oltre ai morti ‘sul’ lavoro - ha precisato Luzzi - sono da conteggiare anche i morti ‘per’ lavoro, quei 7.000 all’anno deceduti per le conseguenze della propria attività lavorativa, poi ci sono le malattie professionali, le aggressioni sui luoghi di lavoro e anche questioni ancora non evidenti come i rischi dello smart working”.

“Sono numeri grossi, anche se in linea con quelli della maggior parte dei paesi europei, ma che ci spingono a fare qualcosa, come lo sta facendo Confsal con più risorse alla sicurezza e qualità alle proposte”, ha concluso il segretario di Feder.Agri.

"Un lavoro che non tiene conto della necessità di salari degni, che è fatto di orari massacranti e non tutela la maternità, non è un lavoro: è sfruttamento. In una giornata come questa, in cui ci stringiamo attorno al valore e all'importanza del lavoro, rilanciamo la nostra battaglia per il salario minimo. Raccogliamo le firme, diamo voce a tutti quei cittadini privati del reddito di cittadinanza, di paghe giuste e di speranza. È una giornata di festa, ma facciamo in modo che sia una festa di battaglia per dire che lavoro e sfruttamento non sono la stessa cosa, che il precariato è un dramma. Festeggiamo, ma non dimentichiamo la strada da percorrere. Buon primo maggio a tutte e a tutti". Lo scrive su Facebook Francesco Silvestri, capogruppo del M5S alla Camera.

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