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Allarme giustizia in Italia: magistratura in pericolo?

Le iniziative legislative del governo italiano "costituiscono un grave attacco all’indipendenza della magistratura": lo dice l'associazione dei giudici europei

Fonte immagine: pixabay
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Le iniziative legislative che il governo italiano ha in programma "costituiscono un grave attacco all’indipendenza della magistratura, minano l’attuale equilibrio di poteri esistente in Italia, e si pongono in contrasto con gli standard europei". E' quanto sottolinea l’Associazione europea dei giudici (Eaj). 

Le iniziative legislative che il governo italiano ha in programma "costituiscono un grave attacco all’indipendenza della magistratura, minano l’attuale equilibrio di poteri esistente in Italia, e si pongono in contrasto con gli standard europei". E' quanto sottolinea l’Associazione europea dei giudici (Eaj), dopo essere stata informata al meeting di Varsavia del 26 aprile scorso dall'Associazione nazionale magistrati "riguardo all’intenzione del governo italiano di emendare la Costituzione ed il quadro normativo che disciplina la magistratura, tramite modifiche relative alla composizione del Consiglio superiore della magistratura".

Le proposte di riforma, ricordano i giudici Ue, "includono la sostituzione dell’esistente Consiglio, che ricomprende sia i giudici che i pubblici ministeri, con due consigli separati, nello specifico un Consiglio superiore per la magistratura giudicante e un Consiglio superiore per la magistratura requirente. Si prevede, inoltre, che metà dei membri di ogni consiglio siano nominati dal governo; che la legislazione ordinaria possa stabilire che i membri scelti tra i magistrati vengano selezionati tramite meccanismi non elettivi, incluso il sorteggio, invece di essere eletti tra i loro pari; che al Consiglio superiore sia sottratta ogni possibilità di difendere l’indipendenza dei singoli giudici; che i Consigli superiori non possano esprimere pareri su proposte legislative". Inoltre "le proposte di riforma eliminano ogni argine costituzionale contro l’istituzione di un sistema gerarchico nell’ambito della magistratura".

"L’obiettivo precipuo di ogni organo di autogoverno è di proteggere l’indipendenza della magistratura e del singolo giudice", sottolinea l'Eaj, e per raggiungerlo "il consiglio deve essere indipendente e libero da influenze politiche del potere esecutivo dello Stato". Inoltre "ogni consiglio deve essere improntato al principio democratico e poter svolgere con efficacia il mandato istituzionale, il che comporta che i membri scelti tra i magistrati dovrebbero essere eletti dai loro pari, che si trovano nella posizione di valutare le qualità e le capacità dimostrate dai candidati per contribuire alle funzioni ed alle responsabilità del consiglio". Per questo "la proposta secondo cui i membri scelti tra i magistrati siano eletti a sorte non è coerente con l’esigenza di una scelta democratica nell’ambito della magistratura. Inoltre, non solo si deve garantire l’indipendenza esterna dei giudici, ma anche l’indipendenza in seno alla stessa magistratura".

L’Associazione dei giudici europei "prende atto dei tentativi di indebolire la posizione dei pubblici ministeri, tramite la sottoposizione degli stessi a un Consiglio superiore per la magistratura requirente, la separazione delle carriere e la limitazione del principio di obbligatorietà dell’azione penale. Tali iniziative di riforma non solo limiterebbero l’indipendenza del pubblico ministero, ma avrebbero un impatto sull’efficacia e l’efficienza del sistema di giustizia penale".

L’Eaj quindi "condivide le preoccupazioni espresse dalla delegazione italiana dell’Associazione nazionale magistrati riguardo ai progetti di modifica legislativa. Nonostante tali proposte siano descritte dai loro fautori come idonee ad assicurare l’imparzialità del giudice ed a rafforzare il principio del contraddittorio nel processo penale, ad un esame obiettivo esse legittimano una ampia estensione degli spazi di influenza che la politica può esercitare sull’attività giurisdizionale - denunciano i giudici Ue - così indebolendo le essenziali prerogative di autonomia ed indipendenza della magistratura, le quali entrambe si qualificano come prerequisiti indispensabili per il corretto esercizio della funzione giurisdizionale in uno stato di diritto".

L'associazione dei giudici europei "sollecita le Autorità italiane a riconsiderare le proposte in esame e a tenere presente l’esigenza che l’Italia non adotti iniziative che si discostino dagli standard europei" e prende atto che l’Anm "intende illustrare e rendere note le questioni più critiche relative alle proposte di riforma costituzionale, oltre alle loro possibili ripercussioni sui diritti civili e sulle libertà dei cittadini" L’Eaj, quindi, "richiede con fermezza che le Autorità italiane accordino all’Associazione nazionale magistrati ogni opportunità di adempiere a tale intento, sia nei confronti del governo, che nell’ambito del più ampio dibattito pubblico".

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