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Nel Lazio proposta per sbloccare i Condoni Edilizi

Corrotti e Ciacciarelli, 'atto necessario per sanare decine di migliaia pratiche bloccate

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A fronte di decine di migliaia di domande di condono edilizio ancora in sospeso nel Lazio, sono circa 3,6 miliardi di euro gli introiti stimati - secondo uno studio - che, se incassati, potrebbero rappresentare una risorsa preziosa per i Comuni, consentendo interventi mirati per la messa in sicurezza del territorio e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

A fronte di decine di migliaia di domande di condono edilizio ancora in sospeso nel Lazio, sono circa 3,6 miliardi di euro gli introiti stimati - secondo uno studio - che, se incassati, potrebbero rappresentare una risorsa preziosa per i Comuni, consentendo interventi mirati per la messa in sicurezza del territorio e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Questa mattina alla Sala Tevere della Regione Lazio si è svolta la conferenza stampa sulla proposta di legge relativa alla modifica della legge regionale 12/2004 'Disposizioni in materia di definizione di illeciti edilizi'. Sono intervenuti la consigliera regionale Laura Corrotti, firmataria della proposta di legge e presidente della commissione urbanistica, politiche abitative e rifiuti, e l’assessore all’Urbanistica, alle Politiche abitative, alle Case popolari, alle Politiche del Mare, Pasquale Ciacciarelli. Con loro anche i coordinatori regionali e i segretari romani dei partiti della colazione di centrodestra.

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La proposta di legge che modifica la legge regionale 12/2004, permette alla Regione Lazio di compiere un "passo importante per la regolarizzazione edilizia. Questo grazie - è stato spiegato - alla rimozione di un inciso cruciale, il quale chiarisce di conformarsi sull’orientamento espresso con la Legge 326/2003. Tale modifica, segue il percorso di altre regioni italiane, assicurando una maggiore coerenza nell’applicazione delle normative in materia".

L’attenzione della proposta di legge si focalizza sulla questione della sanabilità degli abusi edilizi. Infatti, attualmente esiste una disparità di trattamento per coloro che hanno presentato domande di condono in tempi diversi, creando incertezza e potenziali ingiustizie nell’ambito delle pratiche amministrative. La rimozione dell’inciso mira a garantire un’applicazione omogenea dei principi giurisprudenziali riguardanti i vincoli sopravvenuti e la compatibilità delle opere realizzate, assicurando trasparenza e coerenza nell’operato delle amministrazioni competenti.

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