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Sicurezza sul lavoro, arriva la patente a punti

La nuova misura mira ad aumentare gli standard di sicurezza fornendo anche strumenti di formazione

  • lavori in cantiere

Il nuovo sistema della patente a punti nei cantieri si basa su un meccanismo pensato per incentivare e premiare le aziende che dimostrano un impegno concreto nell’adozione di misure di prevenzione e miglioramento della sicurezza sul lavoro. 

È una sorta di svolta che punta dritto verso la sicurezza la patente a punti nei cantieri varata dal Consiglio dei Ministri il 26 febbraio 2024. Dal 1 ottobre 2024 ogni ditta attiva nelle costruzioni dovrà dotarsi di una sua patente a punti per la sicurezza e che dovrà impegnarsi a mantenere intonsa, pena il non poter più operare. 

edilexporoma2024.gifLa patente nasce dall’incontro avvenuto tra il governo e le parti sociali. È il Ministro del Lavoro Marina Calderone a spiegare: “'Dopo 16 anni introduciamo la patente a punti, che svilupperemo con il supporto delle parti sociali, delle organizzazioni di categoria direttamente interessate al settore dell'edilizia, ma anche con l'obiettivo di far crescere questo percorso e quindi inserire anche altre attività. Il nostro obiettivo è avere un'attenzione specifica e un controllo attento di tutte quelle che sono le valutazioni dei rischi che si fanno in un cantiere”.
Tra gli argomenti in esame, vi è la proposta di un inasprimento delle sanzioni per coloro che non rispettano le regole in materia di sicurezza sul lavoro e un generale riesame degli aspetti penali.
Il sistema descritto nella bozza del decreto legge Pnrr con l’introduzione della patente a punti per la sicurezza sul lavoro promette una sorta di rivoluzione nel panorama della legislazione italiana del settore edilizio e della sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro.
Si parte da un assunto di standard di sicurezza più elevato. 
Il nuovo sistema della patente a punti nei cantieri si basa su un meccanismo pensato per incentivare e premiare le aziende che dimostrano un impegno concreto nell’adozione di misure di prevenzione e miglioramento della sicurezza sul lavoro.
Si parte da un punteggio iniziale di 30 punti registrato all’interno di una sezione specifica del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).
Il punteggio risulta essere un indicatore ufficiale dell’idoneità dell’azienda a operare nel settore edilizio, attestando la sua capacità e serietà nell’adottare politiche di sicurezza efficaci.
Viene quindi preso in considerazione dalle Amministrazioni pubbliche o giudicatrici nel momento in cui si trovano a dover assegnare lavori, appalti o incarichi vari. 
In caso di violazioni alle norme di sicurezza previste, tale punteggio viene scalato. Quando un’azienda riceve sanzioni per non aver rispettato le normative vigenti in tema di salute e sicurezza, il suo punteggio diminuisce proporzionalmente alla gravità delle infrazioni commesse. 
In caso di perdita totale dei punti, le conseguenze per l’azienda sono significative e mirano a sottolineare l’importanza del rispetto delle norme di sicurezza. Con la metà dei punti, arriva il blocco. La perdita di tutti i punti potrebbe comportare la chiusura immediata del cantiere ed esclude l’azienda dalla possibilità di partecipare a future gare d’appalto o di ottenere finanziamenti pubblici per un periodo di 24 mesi.
Esiste la possibilità di recupero dei punti decurtati. Questo recupero è possibile attraverso la partecipazione attiva del datore di lavoro e del responsabile o direttore tecnico dell’azienda a specifici corsi di formazione. 
Per avere la patente di sicurezza, che verrà rilasciata in formato digitale dalla sede territoriale di competenza dell’Ispettorato del Lavoro, ogni ditta dovrà presentare i requisiti necessari ovvero: 
- iscrizione presso la Camera di Commercio, Industria e Artigianato;
- adempimento degli obblighi formativi da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori dell’impresa, come stabilito dall’articolo 37;
- adempimento degli obblighi formativi da parte dei lavoratori autonomi, come previsto dal decreto;
- possesso del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) in corso di validità;
- possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);
- possesso del Documento Unico di Regolarità Fiscale (DURF).

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