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Le discariche italiane? Non sono in regola

Le garanzie finanziarie dovrebbero essere uno strumento che tutela le regioni da eventuali inadempienze dei gestori delle discariche ma sono le prime a trascurarlo

Fonte immagine: pixabay
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“E’ la prima volta che il Parlamento si occupa in maniera organica di questo tema e ne è uscito un quadro sconfortante: gran parte delle discariche italiane non è in regola. Le garanzie finanziarie dovrebbero essere uno strumento che tutela le regioni da eventuali inadempienze dei gestori delle discariche ma esse sono le prime a trascurarlo". Lo sottolinea Stefano Vignaroli, presidente commissione Ecomafie.

“E’ la prima volta che il Parlamento si occupa in maniera organica di questo tema e ne è uscito un quadro sconfortante: gran parte delle discariche italiane non è in regola. Le garanzie finanziarie dovrebbero essere uno strumento che tutela le regioni da eventuali inadempienze dei gestori delle discariche ma esse sono le prime a trascurarlo". Lo sottolinea Stefano Vignaroli, presidente commissione Ecomafie, spiegando che sono state approvate due importanti relazioni sulle 'garanzie finanziarie delle discariche' e su 'rifiuti tessili e indumenti usati'.

"Ogni discarica autorizzata deve, per legge, avere due tipologie di garanzie da presentare entro la messa in esercizio dell’impianto: una per la fase operativa e l’altra per la post gestione, e questo quasi mai avviene - aggiunge - La Commissione fornisce un quadro dello stato di tutte le discariche presenti sul territorio italiano ed è in assoluto la prima volta. E’ stato un lavoro faticoso perché le Regioni stesse avevano un quadro spesso frammentario e superficiale".

"Ringraziamo per la collaborazione sia il sistema bancario che quello assicurativo che, per loro stessa ammissione, non avevano mai compiuto un’analisi specifica sulle fideiussioni delle discariche - continua Vignaroli - Ci auguriamo dunque che il futuro Parlamento e il Governo perfezionino questo strumento che attualmente presenta alcuni limiti e criticità e che le regioni prestino maggiore attenzione a questo sistema di autotutela".

"In merito agli abiti usati è un tema che ho sempre seguito con interesse. La responsabilità estesa del produttore sarà un’occasione cruciale per cambiare questa fragile filiera da sempre permeata alle infiltrazioni criminali - conclude - Il Sistema Moda Italia (Smi), che ringrazio per la sensibilità dimostrata, e tutto il mondo tessile hanno quindi l’occasione giusta per cambiare il modo di gestire gli abiti usati e anche il modo di produrre gli abiti. Credo che questa Relazione sia uno strumento utile per chi sta lavorando a questo cambiamento".

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