Senza parità di genere ilmondo non cresce
Diana Bracco: "far tornare a crescere l’occupazione femminile che nei due anni di pandemia ha subito un contraccolpo pesante"
"Voglio essere molto chiara: se non c’è uguaglianza di genere non cresce il mondo". Così Diana Bracco dal Festival dell' Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e dalla Provincia Autonoma ribadisce la necessità di arrivare ad un effettivo gender equity. La strada che dovrebbero percorrere i Paesi del G20 è netta: "primo, far tornare a crescere l’occupazione femminile che nei due anni di pandemia ha subito un contraccolpo pesante. Non è pensabile tenere fuori dal mondo del lavoro metà dei talenti".
vero empowerment passa per meritocrazia e skills - serve anche più leadership politica femminile
"Voglio essere molto chiara: se non c’è uguaglianza di genere non cresce il mondo". Così Diana Bracco dal Festival dell' Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e dalla Provincia Autonoma ribadisce la necessità di arrivare ad un effettivo gender equity. La strada che dovrebbero percorrere i Paesi del G20 è netta: "primo, far tornare a crescere l’occupazione femminile che nei due anni di pandemia ha subito un contraccolpo pesante. Non è pensabile tenere fuori dal mondo del lavoro metà dei talenti". Secondo:" immaginare una società più inclusiva capace di smantellare gli stereotipi di genere, puntando sulle competenze delle donne per accrescerne il ruolo nella società e per migliorare la costruzione nel tempo delle skills, a cominciare dall’istruzione primaria per giungere a quella secondaria".
Terzo, dice ancora Bracco, " includere più donne nel mercato del lavoro e nei settori ad alta crescita, quelli Stem". E infine, "far crescere l’economia spianando la strada delle donne verso la leadership per raggiungere un maggiore equilibrio di potere tra uomini e donne", aggiunge.Un principio quello del gender equity che Bracco ha d'altra parte sempre applicato: "Personalmente, nel mio Gruppo ho sempre cercato di valorizzare le competenze femminili, anche in posizioni storicamente riservate ai maschi: il nostro grande stabilimento di Torviscosa, in Friuli e il centro di ricerca Bracco di Colleretto Giacosa, vicino a Ivrea, ad esempio, sono diretti da un’ingegnera e da una chimica", racconta ricordando come sia dimostrato che quando sono loro alla guida "le imprese diventano più sostenibili, guadagnano di più e hanno una visione orientata al lungo periodo e non all’interesse immediato".
La parità di opportunità e di diritti va però realizzata "contestualmente in tanti diversi ambiti: dall’istruzione alla formazione, dall’occupazione al supporto all’imprenditorialità, dal bilanciamento tra impegni familiari e lavorativi al sostegno alla maternità, possibilmente con l’ausilio di politiche sulla diversity, infrastrutture efficienti e programmi di welfare aziendale. Sostenere le famiglie in un Paese in cui le nascite nel 2021 sono scese al minimo storico, è un preciso dovere", dice ancora Bracco .
"Comunque, secondo me il vero empowerment passa per meritocrazia e skills. Competenze significa cominciare con piani educativi che partano dalla formazione primaria e giungano a quella superiore, dove occorre favorire la formazione scientifica delle ragazze. Le competenze Stem, oggi, sono particolarmente richieste dal mercato del lavoro, ed è per questo che come Fondazione Bracco abbiamo dato vita a un Manifesto intitolato proprio “Mind the Stem Gap”, che vuole favorire i percorsi femminili in quel settore di studio. Invito tutti voi a firmarlo sul sito dedicato", conclude.