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Covid19, indici di allarme in ribasso

Nonostante gli allentamenti delle norme di contenimento, la soglia di guardia resta lontana

  • Covid 19

Come suggerisce la scaletta dei TG e la foliazione dei quoidiani, il COvid19 non è più così incidente da meritare le aperture. Il ritorno alla normalità dopo due anni pandemici, prosegue.

Stavolta forse ci siamo davvero; l’incubo Covid pare poter essere derubricao a brutto ricordo. Nonostante l’allentamento delle regole e soprattutto l’alleggerimento degli atteggiamenti di molti italiani rispetto alle norme di contenimento che ancora sono in vigore (distanziamento prudenziale, mascherina in caso di assembramenti) i dati dell’Istituto Superiore della Sanità dicono che il virus continua a circolare, ma è in grado di danneggiare molto meno, soprattutto nel caso di soggetti vaccinati. 

Dal report escono indiscutibili i seguenti valori:

Casi rilevati con tracciamento e attraverso comparsa di sintomi, stabili

"La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (13% contro 12% la scorsa settimana). Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane stabile (40% contro 41%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% contro 47%)".

Solo 3 regioni a rischio alto e 11 moderato

"Tre regioni sono classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Undici sono classificate a rischio moderato; le restanti regioni/e province autonome sono classificate a rischio basso. Diciannove regioni e province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza; quattro riportano molteplici allerte di resilienza".

Indice Rt stabile a 0,93

L'indice Rt "è sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente, 0,93". Lo evidenzia il report dell'Istituto superiore di sanità (Iss) con i i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia Iss-ministero della Salute. "L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente: Rt=0,93 al 19 aprile contro 0,91 al 12 aprile", si legge nel report.

Occupazione terapie intensive scende al 3,8% e i ricoveri in aree mediche scendono al 15,6%

"Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 3,8% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 28 aprile) contro il 4,2% (rilevazione al 21 aprile). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 15,6% (rilevazione al 28 aprile) contro il 15,8% (rilevazione al 21 aprile)".

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