Bonus edilizi, Ance parte civile contro le truffe
I tentativi di frode individuati tra le pratiche di concessione dei bonus sono il frutto dei mancati controlli sulle imprese e non colpa delle leggi
L'Associazione Nazionale Costruttori Edili prende le distanze rispetto al substrato di truffe individuato dai controlli di Guardia di Finanza e Agenzia delle ENtrate tra le migliaia di pratiche per la concessione dei bonus edilizi. L'Ance sarà parte civile nei processi dei casi di truffa.
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il presidente dell’Ance Gabriele Buia ribalta la prospettiva riguardo le truffe ravvisate dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate tra le pratiche per la concessione dei Bonus Edilizi.
Da una parte c’è chi ha puntao il dito contro la normativa poco chiara che nasconde tra le sue pieghe distorsioni che permettoni sia l’incunearsi di “furbetti”, sia la possibilità di errore.
Il numero uno dell’Associazione Nazionale Costruttori Edilizi però ha una sua lettura: “Non è il Superbonus il vero problema. Serve qualificazione delle imprese”. Il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia, assicura che l’Associazione si costituirà parte civile contro le truffe. Buia dunque prende le distanze da affermazioni che descrivono il mondo dell’edilizia come quello del malaffare e ricorda che sono mesi che denuncia il fiorire di imprese improvvisate nate al solo scopo di usufruire dei bonus edilizi. Il problema vero, dice il Presidente dei costruttori anche in un articolo su La Stampa, non è il Superbonus ma l’ingresso sul mercato negli ultimi sei mesi di 1.600 imprese fai da te. Ance da tanto tempo si è mossa con proposte sulla qualificazione obbligatoria delle imprese e torna continuamente sul fronte del caro materiali con richiesta di nuovi prezzari che devono essere aggiornati una volta ogni sei mesi e non una volta all’anno.