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Lavoro, boom di assunzioni a Bergamo

Il dato dell'Osservatorio provinciale del Lavoro parla chiaro: a fine settembre +6.222 dipendenti

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  • cantieri con gru

In provincia di Bergamo gli ultimi mesi hanno fatto registrare un aumento costante delle assunzioni. Il settore dipendenti viaggia infatti con costanza con il segno più anche dopo l'exploit estivo. 

"Con il terzo trimestre dell’anno si chiude una stagione estiva nella quale il mercato del lavoro dipendente si è rimesso in moto in tutti i settori. Alla ripresa di edilizia e industria, sospinta dal ciclo degli investimenti e dell’export, si è aggiunto il composito macrosettore dei servizi che ha beneficiato di un primo risveglio della domanda interna e dei consumi turistici . Si può stimare a fine settembre 2021 in provincia di Bergamo un incremento su base annua di 6.222 posizioni di lavoro dipendente". Emerge dall'Osservatorio Mercato del Lavoro - Settore Sviluppo della Provincia di Bergamo aggiornato al terzo trimestre 2021.
Sono stati superati su base media mensile i livelli occupazionali pre-pandemici del 2019. "Una tendenza ben diversa, ma senza riscontro su scala provinciale, è quella che interessa i lavoratori indipendenti, in continua riduzione nei dati nazionali di fonte Istat -spiega l'Osservatorio-. L’occupazione dipendente in provincia aumenta nella componente temporanea - contratti a tempo determinato, prevalenti nei servizi, e somministrazione di lavoro interinale, soprattutto nell’industria -, mentre lo stock del lavoro a tempo indeterminato, grazie all’ampliata protezione della Cassa integrazione e al blocco dei licenziamenti economici, parzialmente rimosso dall’inizio di luglio, contiene le perdite seguite alla crisi, anche in virtù di un flusso moderato ma continuo di stabilizzazioni contrattuali, e del parallelo apporto dell’apprendistato".
Le assunzioni (35.373 tra luglio e settembre) sono in aumento (+12,3% sul terzo trimestre “pre-Covid” del 2019) e in accelerazione rispetto allo scorso trimestre, con una ripresa consistente degli avviamenti di donne e giovani, i più penalizzati dalla crisi dell’anno scorso. Aumentano anche le assunzioni di lavoratori di nazionalità estera, tra i quali è minore l’incidenza delle componenti femminile e giovanile.

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