Elezioni a Roma, rebus ballottaggio. Chi va con chi? E chi senza!
Sia Michetti che Gualtieri guardano all’elettorato dei due sconfitti di “lusso” Calenda e Raggi appellandosi al voto dei moderati
Dopo il primo turno, al via le fasi di studio da parte sia dei candidati impegnati direttamente nel ballottaggio che anche per quelli esclusi. Prove di posizionamento ed equilibri in cerca della formula per la vittoria al secondo turno.
Una canzone che Alex Britti, ironia della sorte cantautore romano, scrisse qualche anno fa, proponeva un ritornello quasi ossessivo: “Io con la ragazza mia, tu con la ragazza tua, Lei con il ragazzo suo e a te con chi ti pare a te”.
Bene, questo ritornello da gioco delle coppie pare sintetizzare al meglio la situazione attuale di Roma in vista del ballottaggio per il nuovo sindaco della Capitale.
A contendersi la poltrona daranno Enrico Michetti (candidato centrodestra unito) e Roberto Gualtieri (candidato del PD).
Negli equilibri dei ballottaggi saranno però decisivi gli elettori dei grandi perdenti del primo turno, ovvero Carlo Calenda da una parte, Virginia Raggi dall’altra.
E cosa faranno? Daranno indicazioni? Se si, quali?
Dalle prime dichiarazioni di modo, si sono smarcati da ogni impegno, come era ovvio, ma è possibile pensare ad una ripresa delle trattative nelle prossime ore anche se il gioco degli incastri di possibili alleanze non è per nulla semplice.
Proviamo a mettere insieme i pezzi del rebus:
Il primo a portarsi avanti è stato Roberto Gualtieri che qualche ora fa ha dichiarato: “Possiamo trovare convergenza con gli elettori di Calenda e Raggi; i moderati non votano Michetti. Con Conte c'è un rapporto di stima reciproca, abbiamo collaborato in momenti difficilissimi per il Paese e mi pare che sia lui sia il M5S abbiano fatto una chiara scelta di campo. Mi auguro che, come dice Letta, la convergenza sarà naturale”. Guardando poi in casa dell’avversario, a proposito di Michetti Gualtieri rincara: “Ci sono tanti moderati che nutrono forti perplessità sul candidato di Meloni e Salvini: su tanti temi, dai vaccini al Green Pass all'Europa, non sono d'accordo con lui e noi per vincere ci rivolgeremo anche a loro”.
La sindaca uscente Virginia Raggi: “Io non cerco accordi sottobanco né con l'una né con l'altro, e neanche loro. Come ho già detto non farò apparentamenti, hanno entrambi ottenuto un risultato significativo e questo gli va riconosciuto, ma si deve partire dai valori e dai contenuti. È su questa base che farò un appello a tutti gli elettori, su nient' altro”.
Carlo Calenda poi strizza l’occhio al PD ma purché prenda le distanze da M5S: “Io credo che al netto di Roma sia arrivato il momento per il Pd di fare una scelta riformista e abbandonare i 5S al loro destino. Vale anche per coloro che davvero si richiamano ai valori dei popolari europei e che non vogliono morire sovranisti”
Michetti, insieme a Giorgia Meloni, apre anche lui il ventaglio: “Parleremo con tutti, anche con gli elettori di Gualtieri”, sottolinea Meloni. Enrico Michetti fa altrettanto: “Mi interessa solo questo, la nostra idea di città di cui parleremo in questi 15 giorni fino al ballottaggio”.