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Superbonus 110%, parte da Modena la richiesta di proroga al 2026

Il sindaco della città delle figurine e dei motori ha scritto al presidente del consiglio per chiedere l’estensione della misura

  • Uno scorcio di Modena

Per fare sì che il Superbonus possa definitivamente rilanciare l’economia attraverso l’impulso impresso all’edilizioa e a tutto il comparto legato alle costruzioni, occorre che il provvedimento resti in vigore almeno altri 5 anni: è questa l’idea del sindaco di Modena. 

Mentre l’impegno del Governo Draghi è quello di trovare una via per assicurare la proroga della misura del Superbonus 110% anche al 2023 (attualmente la legge prevede che la detrazione sia fruibile solo per interventi inizati entro il 2022), il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli sposta la lancetta cronologica della richiesta al 2026. Il primo cittadino di una delle principali città dell’Emilia Romagna ha scritto una lettera aperta al presidente del consiglio Mario Draghi. La lettera è stata inviata anche al ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, al ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili Enrico Giovanni e al presidente dell’Anci Antonio Decaro.

Dopo aver ringraziato Draghi e il Governo per il lavoro sviluppato in questi mesi per “rafforzare le opportunità” di crescita del Paese, il sindaco Muzzarelli sottolinea che i provvedimenti di qualità come il Superbonus 110 % vanno nella direzione giusta e risultano efficaci per le loro ricadute ti tipo ambientale ed energetico, per i risultati positivi in termini di sicurezza degli edifici e di bellezza per le città, con la riqualificazione di tanti immobili, oltre, naturalmente, all’effetto sull’occupazione di tutto il settore.

Ma, aggiunge il sindaco, “già oggi sono evidenti le distorsioni che l’incertezza sulla durata di tale opportunità genera sul mercato”. In particolare, spiega Muzzarelli, si sta assistendo a un aumento sproporzionato dei costi delle materie prime per realizzare questo tipo di interventi e, nello stesso tempo, crescono le difficoltà per le aziende a reperire tutti i materiali necessari per soddisfare le tante richieste che arrivano dai territori. Si tratta di una situazione che “rischia di diminuire gravemente l’efficacia di un provvedimento così significativo”.

Per rendere effettivi quei risultati, quindi, serve un arco di tempo maggiore per sviluppare questi provvedimenti e far sì, conclude Muzzarelli, che ne tragga pieno beneficio “la nostra economia, la continuità occupazionale e la garanzia di un mercato dell'edilizia più equilibrato”.

 

 

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