Costruzioni, il settore è in ripresa ma mancano gli operai
Allarme del presidente dell’associazione costruttori che prospetta addirittura un rischio di collasso
Il Bonus 110% in questi primi 8 mesi del 2021 continua a spingere il settore dell'edilizia al recupero dei ritmi precedenti alla crisi pandemica. La ripresa del comparto mette però in evidenza una carenza di forza lavoro.
I bonus stanno facendo il loro dovere spingendo la ripresa dell’attività edilizia ma l’apertura veloce di così tanti nuovi cantieri sta mettendo in evidenza un dato sorprendente: mancano operai. Sarebbero addirittura 265 mila, secondo ANCE, le unità di forza lavoro mancanti rispetto alla richiesta prodotta dai nuovi cantieri aperti e ciò potrebbe causarne la paralisi.
Il che, in una paese come l’Italia dove proprio la mancanza di occupazione è iscritta tra i problemi più grandi e di vecchia data, rappresenta quasi un assurdo.
A lanciare l’allarme è stato il presidente dell’associazione nazionale costruttori, Gabriele Buia: “I primi effetti della forte ripresa dell’occupazione nel settore sono già assolutamente evidenti con le imprese che segnalano fortissime difficoltà nel reperimento della manodopera a fronte di una domanda di lavoro in forte crescita. La situazione sta rapidamente diventando critica e sempre più lo sarà nei prossimi mesi».
Ance stima che per il 2022 ci sarà un fabbisogno occupazionale aggiuntivo diretto nel settore di circa 170mila unità cui si sommano 95mila unità nei settori collegati, per un totale di 265mila posti di lavoro.
Le strozzature del mercato del lavoro sono già in atto: non si trovano il 52% degli addetti alle finiture e il 60% dei giovani operai specializzati richiesti.
Ancora Buia approfondisce: “La prospettiva offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dal Superbonus e da una ripresa del mercato immobiliare è quella di un ritorno, a medio termine, ai livelli occupazionali registrati prima della crisi. Ma i 400mila lavoratori che abbiamo perso nella crisi iniziata nel 2008, sono ormai usciti dal settore e tocchiamo già con mano la difficoltà di formarne di nuovi, ma anche di convincere le risorse oggi fuori del mercato a rientrare in cantiere: in molti casi preferiscono la strada del reddito di cittadinanza e il freno è dato anche dall’assenza di competenze”.
Serve quindi dal Governo un pacchetto di misure che favoriscano le assunzioni e la formazione di giovani per il lavoro. Per Buia la carenza di manodopera, sommata alle grandi difficoltà prodotte dal rincaro della materie prime e dalla carenza di alcuni prodotti intermedi (i ponteggi, per esempio), rischiano di provocare un collasso del settore.